Prendi un qualsiasi non-lettore di fumetti e chiedigli il nome di qualche personaggio che lui conosca. Al 99%, tra i vari Spider-Man, Diabolik, Charlie Brown, magari Asterix, ricorderà sicuramente lei, la piccola, terribile Mafalda.
Basta questo per dare la misura dell’opera di uno dei più grandi autori di tutti i tempi, e non solo dei fumetti, qualcuno che ci mancherà terribilmente.
Signore e signori, giù il cappello: ci ha lasciati il grande Quino

Antonio Marangi

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Nato a Mendoza (Argentina) il 17 luglio 1932, figlio di emigranti spagnoli, Joaquín Salvador Lavado pubblica le sue prime vignette nell’ottobre del 1954, mentre ancora studia all’Istituto d’arte di Buenos Aires.
All’inizio degli anni Sessanta, su commessa di un’industria di elettrodomestici che dovrebbe utilizzarla in una campagna pubblicitaria, crea Mafalda, una bambina dal carattere deciso e con i piedi ben piantati per terra, molto attenta ai mass media.
L’irriverente e acuta ragazzina, protagonista di indimenticabili strisce sospese tra satira sociopolitica e umorismo familiare, è considerata da alcuni la risposta latinoamericana ai Peanuts di Schulz.
Il personaggio, inizialmente rifiutato (un caso classico…), non è ancora così provocatorio e impegnato, ma è pubblicato su quotidiani, riviste e libri, approdando ben presto a una vasta produzione di merchandising e ai cortometraggi d’animazione, diffondendosi un po’ in tutto il mondo e diventando popolarissima.
Quino, come l’artista comincia ben presto a firmarsi, viene rappresentato da un agente importante come Marcelo Ravoni (creatore a Milano, con la moglie Coleta Goria, dell’agenzia Quipos) che ne traduce anche tutti i testi in italiano e cura la sua diffusione nel mondo. L’abitazione milanese dell’autore è per molti anni nello stesso palazzo che ospita l’agenzia e dove abitano i Ravoni, nella centrale via Ariberto.
Nel 1973 l’autore preferisce sospendere la realizzazione del suo personaggio, dopo averne realizzato oltre 3.000 strisce, per non rischiare una inevitabile ripetitività oltre che per potersi dedicare completamente ai suoi efficaci cartoons, minuziose tavole piene di ironia che hanno in genere per bersaglio la stupidità, la burocrazia, i miti della società dei consumi e le comunicazioni di massa.
Mafalda è certamente la punta di diamante della sua opera, che però spazierà anche in molti altri ambiti, dalla vignetta, all’illustrazione alla satira, sempre mantenendo un livello qualitativo più che notevole.
Quino si è spento a Mendoza, sua città natale, la mattina del 30 settembre 2020.

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