La notizia è ben nota, essendo deflagrata sul web raggiungendo ogni pertugio anche del più oscuro club di appassionati: da aprile 2020, i diritti per la pubblicazione dei fumetti DC Comics passeranno nelle mani di Panini Comics.
Nulla di nuovo sotto il sole, in realtà: le voci su questo accordo erano già nell’aria dalla scorsa Lucca; a quanto pare, come sempre capita, più forti sono le smentite, più grandi sono le verità.
In ogni caso, la vera novità per il mercato italiano è che, per la prima volta dall’alba dei tempi, le due grandi major dei comics verranno pubblicate in Italia dallo stesso editore: ovviamente sui social i soliti teorici del complotto hanno già dato vita a millemila scenari fantasiosi (sullo stile di Zoff che segna di testa su calcio d’angolo, come da fantozziana memoria), iniziando – secondo gli usi italici – persino a rivalutare l’operato di chi, nel passato, ne ha fatte veramente passare di cotte e di crude a Ciclone e ai suoi amici… Come? Non sapete chi è Ciclone?
Tra cowboys e detectives dai modi spicci, pupe più o meno discinte e un buon numero di animali antropomorfi, ecco arrivare in edicola sul nr. 19 della serie Gli Albi dell’Audacia, il 2 luglio 1939 (Edizioni Juventus), un nuovo personaggio: Ciclone, appunto. Nato su un pianeta lontano lontano, viene spedito sulla Terra dal padre che, poco prima dell’esplosione del pianeta natìo, decide di dare una seconda chance al pargoletto. Che atterra vicino ad una fattoria, viene allevato da due anziani contadini e…
Lo avete capito. Stiamo parlando di Superman, che, colpa della censura dell’epoca (guai ad usare nomi americani), viene ribattezzato appunto Ciclone. La “prima” assoluta, con storie tratte dalle strisce giornaliere pubblicate sui quotidiani, passò però quasi inosservata…
Per vedere qualcosa di più concreto, sua e del resto della ciurma DC, si dovette attendere il Dopoguerra, grazie alla casa editrice Milano (poi Edizioni Mondiali) che, per le collane Collezione Uomo Mascherato (I e II serie) e Urra!, importarono definitivamente questi nuovi eroi. Certo, permaneva il “lieve” problema degli adattamenti: Superman veniva battezzato, a turno, come Uomo d’Acciaio, Uomo Mascherato, Uomo Prodigio o Superuomo, mentre Batman passò da Ala d’acciaio a Fantasma, con accanto il giovane Aquilotto (Robin, ça va sans dire).
Le storie, sempre tratte dalle strisce giornaliere, molto spesso vennero riscritte o ridisegnate, perdendo così il loro senso originario.
Comincia così il nostro lungo servizio sulla storia dei diritti DC Comics in Italia, dalle origini ad oggi. Se vi abbiamo incuriosito, trovate tutto su Sbam! Comics 43, la nostra rivista digitale scaricabile liberamente da QUI. Buona lettura!
(Roberto Orzetti)