Incontrare Atos Careghi, in arte Athos, è stata un’ottima occasione per conoscerlo meglio e parlare del suo particolare tipo di fumetto a strisce: completamente mute…
L’intervista che ne è derivata è su Sbam! Comics nr. 43, la nostra rivista digitale scaricabile liberamente da QUI, cui vi rimandiamo per un sacco di altri argomenti e fumetti da leggere.Intanto, eccovi un antipasto…
Come è cominciata la carriera di Athos?
La mia carriera è cominciata nel 1951 col mio primo disegno sul Vittorioso. Da lì ho collaborato con giornali locali e poi via via pubblicazioni più importanti, anche se avevo pochissimo tempo per disegnare, visto che intanto facevo anche un altro lavoro. Però, anche se a rilento, non ho mai smesso di disegnare, neanche quando facevo il minatore in Belgio (gulp! Ndr) alla fine degli anni Cinquanta. Ho continuato questa doppia attività, spaziando tra vari generi, compreso il nero, finchè nel 1982 ho creato Fra Tino, una strip senza parole che proseguo ancora oggi.
Appunto, Fra Tino non parla mai: quale è la difficoltà nel creare una strip muta?
Non è tanto creare la battuta, quanto il renderla comprensibile al pubblico utilizzando solo le espressioni e gli atteggiamenti, spesso in situazioni surreali.
Nacque per Il Giornalino?
In realtà, io avevo pensato Fra Tino su misura per Famiglia Cristiana. Finì che non se ne fece nulla, mentre il personaggio interessò il Giornalino. All’epoca, responsabile dei fumetti era Claudio Nizzi (autore di Tex e Larry Yuma, per dire… Ndr), che pensò di mettere le mie strisce sotto la rubrica della Posta di Zio Giò. Col tempo, dalla striscia singola passai alle tavole intere, con situazioni più lunghe, e così per 25 anni. Oggi che il Giornalino è purtroppo un po’ scomparso, lo pubblico… su Famiglia Cristiana, una volta al mese, insieme a vignette e altre cose, e così ho chiuso il cerchio.
Come vedi il Fumetto umoristico oggi?
Non bene. Soprattutto perché non ci sono più pubblicazioni interessate. Una volta tutti, dai quotidiani alle riviste femminili, pubblicavano vignette: oggi non è più così. Ma noi insistiamo…
Una piccola curiosità: da dove nasce la tua elaboratissima firma in fondo alle tavole?
… Così sono sicuro che non me la imita nessuno!
(Antonio Marangi)