Ai corsi, ricorsi, nuovi corsi, “punti di partenza ideale per nuovi lettori” e affini, la Marvel ci ha ormai abituati da lustri. Alle maxi-saghe al termine delle quali “nulla sarà più come prima”, anche. A dire la verità, tutto questo qualche volta è stato “vero”, altre decisamente un po’ meno. Dall’epoca delle varie Ere di Apocalisse, guerre totali con Onslaught, Rinascite e Ritorni degli Eroi, ecco, da lì in poi i momenti epocali si sono succeduti sempre più frequenti.
Di pari passo, anche le iniziative editoriali hanno avuto rese alterne, come ad esempio l’operazione Marvel Now! (che voleva riordinare le varie testate e le rispettive numerazioni) o la recentissima Legacy (impostata per riportare gli eroi a un sapore più classico).
Ultimamente però, complici anche gli adattamenti imposti dal cinema, necessariamente sempre più dominante nel panorama marvelliano, si era forse superato il livello di guardia: pensiamo al post-fusione degli universi “normale” e Ultimate con tutte le conseguenze del caso, al nuovo Thor donna, ai doppi (anzi, tripli) Capitan America, alla scomparsa dei Fantastici 4, alle alternanze di Ragni, alla nuova giovanissima “sostituta” di Iron Man e ai vari Hulk, sorvolando sul mondo mutante (che complicatissimo è sempre stato di suo), e il mal di testa è garantito.
Forse anche per questo, forse per le troppe differenze che permangono (e che in molti casi continueranno a permanere) tra Marvel di carta e Marvel Cinematic Universe, forse anche per una certa disaffezione dei lettori più stagionati (e dunque più affezionati agli eroi nella loro versione più tradizionale), anche per tutto questo, dicevamo, l’avvento del nuovo editor-in-chef della Marvel, C. B. Cebulski, con la sua operazione Fresh Start, è stato accolto molto positivamente.
Ma visto che questo stesso nuovo corso ha ormai un piede anche al di qua dell’oceano, abbiamo pensato di farci spiegare tutto direttamente dal direttore di Panini Comics, Marco Marcello Lupoi: trovate tutto il resconto della nostra chiacchierata sul nr. 41 di Sbam! Comics – la nostra rivista digitale scaricabile liberamente da QUI – cui vi rimandiamo, anche se qui di seguito vi anticipiamo l’inizio dell’intervista.
A fine anno, Panini inizierà a proporre in Italia le prime serie ideate sotto la gestione dell’editor in chief C.B. Cebulski. Che cosa devono aspettarsi i lettori del Belpaese da questa nuova fase, in termini di stile e scelte narrative?
Abbiamo pensato di approfittare di questo rilancio americano per ripensare molte cose anche noi, facendo in pratica a nostra volta un rilancio. Negli States, l’iniziativa di Cebulski ha avuto un grande successo, ha riportato alla Marvel una buona fetta della top10 delle vendite.
È un approccio contemporaneamente classico e nuovo: è basato sulla qualità e sul contenuto delle singole storie. Senza più pensare ad affreschi trasversali, ogni collana costituisce un evento a sè, con un suo team di autori e con una resa molto forte, ripartendo quasi sempre da 1 e con una vera cesura del passato. Non ignoreranno il pregresso, ma saranno leggibili come novità. In passato, una cosa simile era stata Marvel Now!, cinque anni fa. Ma quella volta fu meno radicale: ad esempio Spider-Man ha proseguito il ciclo di Slott che era in corso. Stavolta invece, Fresh Start è un vero, grande punto d’inizio rivolto ai nuovi lettori. E sta funzionando: Venom di Donny Cates e Ryan Stegman sta avendo numeri incredibili, il ritorno dei F4 è stato seguitissimo, lo Spider-Man di Nick Spencer e Ryan Ottley non so a quante centinaia di migliaia di copie è arrivato, e così gli Avengers di Jason Aaron e Ed McGuinness.
Le maxi saghe ci saranno ancora, ma le singole collane faranno sempre più vita a sé, saranno meno brandizzate sotto un ombrello comune a più testate.
Da più parti si è parlato di una Marvel che intende “tornare alle origini”, come peraltro già anticipato dall’evento Legacy…
Legacy ha costituito una operazione breve che ha riportato alle origini tutte le testate. Così adesso Fresh Start può ripartire da queste stesse origini.