È in edicola il primo numero della nuova serie Bonelli: Mercurio Loi (nr. 1, mensile, giugno 2017, 96 pp a colori, Sergio Bonelli Editore, € 4,90), testi di Alessandro Bilotta, disegni di Matteo Mosca (che si avvale dei colori di Francesca Piscitelli), cover di Manuele Fior.
La vostra Sbam-redazione preferita li ha intervistati tutti e tre, in una ideale tavola rotonda che trovate sul numero 33 della nostra rivista digitale, scaricabile liberamente da QUI.

«Mercurio Loi è un professore di storia dell’università, molto interessato alle sfide e ai misteri che la pittoresca società romana dei primi dell’Ottocento sembra offrirgli», ci ha detto Bilotta. «Per chi abita a Roma nel 1826, è solo un professore, molto colto e intelligente, forse un po’ perdigiorno, sempre sorridente. Lo si vede passeggiare di frequente per le stradine intricate e affollate, lungo il Tevere ancora senza argini, spesso insieme al suo invidiato assistente Ottone, un ragazzo sempre scuro in volto, tenebroso, in odore di Carboneria…».

Qual è stata la genesi del personaggio?
Mercurio Loi è nato per un racconto autoconclusivo sulla collana Le Storie della Bonelli. Per qualche motivo, il personaggio ha preso più spazio della storia stessa. E forse proprio per questo motivo siamo ancora qui a parlarne. Devo sottolineare che, rispetto a quell’albo, il primo numero della nuova serie è ambientato quattro mesi dopo ed è del tutto autonomo rispetto a quello.

Proprio in quell’episodio “pilota”, Mercurio ci ha ricordato alcuni celebri eroi della letteratura (disegnata e non)… Ti sei effettivamente ispirato a qualche illustre “predecessore”?
Nessuno in particolare. Mercurio Loi è un insieme di diverse suggestioni – a cui stento anche a dare un’identità – di cose che mi interessano, ma che vengono principalmente dai fumetti.

La scelta dell’ambientazione (la Roma del 1800) è decisamente peculiare, vista la totale assenza di produzioni simili sia in edicola che in tv… come mai questa città e questo periodo storico?
Proprio per il motivo che dici tu, per il fatto che sia un periodo poco battuto. Se da un lato questo ha reso impegnativa la documentazione, dall’altro è un affascinante territorio inesplorato per noi che ne stiamo realizzando le storie e spero anche per chi le leggerà.

Parliamo di caratterizzazione grafica dei personaggi (Mercurio tanto in gamba quanto poco… aitante, e Ottone, a confronto fin troppo “ordinario”): vi siete ispirati a qualcuno in particolare?
Ci siamo riferiti ai loro caratteri. Non dico che sia stata una ricerca lombrosiana, ma certo mi interessava che ogni personaggio rappresentasse anche fisicamente il proprio carattere. E Mercurio non mi sembra proprio il tipo che aspirerebbe a lasciare i suoi libri per fare l’indossatore…

La scelta del copertinista ha sovvertito tanti pronostici. Come mai Manuele Fior?
Perché è un disegnatore che nella sua natura contiene allo stesso tempo realismo e sogno. Una caratteristica anche delle storie di Mercurio Loi.

Da chi è composta la “squadra” dei disegnatori della serie?
Giampiero Casertano, Onofrio Catacchio, Sergio Gerasi, Andrea Borgioli, Sergio Ponchione, Massimiliano Bergamo, Francesco Cattani. Con le copertine di Manuele Fior e i colori di Francesca Piscitelli, Erika Bendazzoli, Andrea Meloni, Nicola Righi e Stefano Simeone.

… ma per saperne moooolto di più, vi rimandiamo a Sbam! Comics nr. 33

(Roberto Orzetti)