Non solo film, star cinematografiche e red carpet. Lucca si è confermata nuovamente (caso mai ce ne fosse stato bisogno) una delle città fumettistiche più attive in Italia: durante il Festival cinematografico ha scelto infatti di dedicare parte del suo palinsesto ad un incontro pubblico incentrato su Bloodywood, numero 204 di Dampyr.
Dampyr è un personaggio molto variegato, elastico, pieno di significati nascosti, dall’enorme complessità narrativa. Deriva dichiaratamente dal folklore slavo, ma si muove nell’attualità, in situazioni note ai lettori: crea così il giusto mix tra genere e realtà, ed è proprio qui la particolarità della sua serie.
Giorgio Giusfredi (sceneggiatore) e Michele Cropera (disegnatore), moderati da Dario Dino Guida (Lucca Comics), si sono raccontati a 360°, tra aneddoti ed esperienze quotidiane alla Bonelli. Giusfredi ha ricordato la sua passione per i fumetti e di come si è approcciato per la prima volta alla Nona Arte, ed in particolare a Dampyr: «Sono sempre stato un lettore di fumetti; quando avevo 16 anni, Dampyr era appena uscito, sapevo che l’aveva scritto Mauro Boselli, un autore che conoscevo già per il suo lavoro su Dylan Dog e altri bonelliani, perciò proprio a Lucca ne comprai un albo e da quel momento rimasi affascinato dal personaggio».
Giusfredi si è soffermato su alcune delle scene classiche hollywoodiane che ha sfruttato per la storia di Dampyr. Come quella di Viale del Tramonto (Sunset Bulevard), il seminale film di Billy Wilder: nell’iconica scena finale, l’ex diva decaduta, dopo aver ucciso il suo giovane amante in preda ad un momento di pazzia, vedendo i cinegiornali pensa di essere sul set cinematografico e dice: «Signor DeMille, sono pronta per il primo piano!». Tanti personaggi e situazioni note di Hollywood, citazioni più o meno nascoste ma raccontate in una maniera semplice e comprensibile. «Spesso bisogna essere didascalici, perché non tutte le persone possono capire i riferimenti a film o a star. Il lettore va guidato nella narrazione».
E per quanto riguarda il disegno: «Bloodywood è un numero pieno di citazioni, omaggi e personaggi provenienti dal mondo cinematografico» ha aggiunto Cropera. «Proprio per questo è stato un lavoro complesso per me, ma anche molto stimolante».
(Daniele Marazzani)