Sul nuovo numero di Sbam! Comic, la nostra rivista digitale scaricabile liberamente da questo stesso sito, abbiamo voluto mettere l’accento sugli altri super-eroi, ovvero i personaggi della Nona Arte dotati di super-poteri ma provenienti da Case diverse rispetto ai due colossi, Marvel e DC Comics.
Come simbolo di questa più che imponente schiera di character, abbiamo voluto prendere Invincible, l’eroe Skybound pubblicato in Italia da saldPress e creato da Robert “The Walking Dead” Kirkman. e da Cory Walker (creatore grafico della serie), ma ormai da molti anni affidata a Ryan Ottley, che l’ha caratterizzata con il suo tratto dinamico e moderno in cui non mancano però riferimenti a grandi del passato come Alex Toth.
Ed è proprio il disponibilissimo Ottley che il vostro Sbam-redattore ha intercettato per una bella chiacchierata transoceanica. A tema Invincible, ovviamente. Trovate l’intervista completa (insieme a molto, ma molto altro) sulla rivista, che vi invitiamo a scaricare senza ulteriori indugi, ma vi anticipiamo di seguito un estratto della nostra intervista.
Ciao Ryan, e benvenuto su Sbam! Comics. Per cominciare, presentati ai nostri lettori: come e quando hai mosso i primi passi professionali nel mondo dei fumetti?
Era circa il 2004, quando ho iniziato a lavorare alla Image Comics su un fumetto chiamato… Invincible! Da allora non ho più smesso, tanto che me ne sono occupato a tempo pieno negli ultimi 12 anni!
Come è avvenuto il tuo incontro con Robert Kirkman?
Robert vide i miei disegni su una bacheca on line chiamata penciljack.com, dove gli artisti esponevano i loro lavori e dove gli scrittori spesso bazzicavano per cercare la matita giusta. Mi scrisse un messaggio, chiedendomi se ero interessato a lavorare con lui su un nuovo fumetto. All’epoca, l’unica cosa di Robert che avevo letto era Tech Jacket e, ovviamente, lo avevo adorato. Parliamo di un periodo precedente alla nascita di The Walking Dead, ma da quello che avevo potuto vedere era già ovvio che fosse un grande sceneggiatore. La sua prima proposta, in realtà, non mi conquistò particolarmente, ma poco dopo mi chiese se mi sarebbe piaciuto fare da “tappabuchi” su un numero di Invincibile. Beh, ci misi meno di un secondo a dire sì! E quello che feci su quell’albo gli piacque così tanto da affidarmi il ruolo di disegnatore regolare della serie…
Quali credi che siano i punti di forza di Invincible, che gli hanno permesso di godere di un successo così duraturo?
Invincible è, prima di tutto, una buona storia. Se non fosse così, i lettori l’avrebbero abbandonato da tempo. I nostri fan rimangono quindi fedeli per la qualità della storia, ma anche per una direzione artistica sempre coerente con se stessa: molte delle altre serie di lunga durata cambiano team creativi così spesso da generare confusione in chi legge. Invincible, in 12 anni, ha invece avuto sempre lo stesso scrittore e solamente due disegnatori.
Kirkman ha annunciato che Invincible terminerà il prossimo anno: che cosa pensi di questa decisione?
È un’idea che mi piace. So che è dura per i fan: la serie ne ha tantissimi e davvero molto fedeli. E sarà difficile anche per me, ovvio: ma sono pronto per un cambio, credo che sia tempo di lavorare su qualcos’altro. Già l’anno scorso, del resto, avevo manifestato a Robert l’intenzione di lasciare Invincible per cimentarmi con nuove sfide. Fu in quell’occasione che mi rivelò che stava già lavorando al finale della serie, e quindi decidemmo di rimanere insieme per l’ultimo tratto di strada. Ce la stiamo mettendo davvero tutta per dare il meglio su questi numeri conclusivi. Sono molto fiero di quello che abbiamo fatto.
Questo è tutto, Ryan. Grazie di essere stato con noi e… scusaci per il nostro pessimo inglese!
Grazie a voi. È stato un piacere, attraverso la vostra rivista, chiacchierare un po’ con i lettori italiani. E per quanto riguarda l’inglese… non era poi così pessimo!
(Marco De Rosa)