Abbiamo già parlato su questi schermi di Trizia, l’eroina ingenuamente sexy creata dal fumettista spagnolo Pedro Pérez e proposta in Italia da Dentiblù. Una lettura che ci ha così favorevolmente colpito, che abbiamo voluto contattare lo stesso autore per una chiacchierata istruttiva sul suo lavoro, ma anche sulla situazione del Fumetto in Spagna.
Sbam28-coverTrovate quello che ne è venuto sull’ultimo numero di Sbam! Comics, la nostra rivista digitale che potete scaricare liberamente da QUI. Di seguito, vi anticipiamo comunque un estratto della nostra intervista.

Ci racconti come hai cominciato, che studi hai fatto, i tuoi lavori più importanti…
Ciao! Prima di tutto, vi ringrazio per questa intervista, la prima che faccio con una rivista straniera! Non ho fatto nessuno studio e nessuna accademia di disegno o simili, sono un autodidatta che ha imparato semplicemente guardando quello che facevano gli altri…

Noi abbiamo visto nel tuo lavoro una forte influenza di Giménez: ti ispiri davvero a lui?
Carlos Giménez è un grande maestro del Fumetto in Spagna, è un grande onore che mi si paragoni a lui. Mi piace molto il suo stile: ricordo che da piccolo mi capitò in mano la sua I professionisti e non smettevo più di ridere. Certamente mi ha influenzato moltissimo, così come altri autori che apprezzo quali Barbucci, Serpieri e soprattutto Uderzo.

sbam_trizia_immaCome è nata la tua Trizia?
Trizia è nata in modo molto casuale. Stavo collaborando con un autore portoricano, Dave Alvarez: lui ha un personaggio di nome Yenny, una latina esplosiva che vorrebbe fare la modella ma ha un difetto: dei piedi enormi. Mi piacque subito molto il disegno di Dave, come riesce a dare elasticità a Yenny nelle sue pose e nei suoi movimenti. Allo stesso modo, mi piace molto anche Mandy, personaggio sexy-umoristico di Dean Yeagle.
Un giorno ho deciso di combinare queste due “eroine”, aggiungere dei capelli rossi, un’aria geek, pensare a una ragazza che avesse un uomo e che questo sapesse disegnare, ed ecco la prima Trizia. L’ho presentata a Oscar Martin dell’editore spagnolo Ominiky, e abbiamo provato a lanciarla sui social: pagine sciolte fatte per intrattenimento personale, solo per divertirmi, diffuse tra Messico, Venezuela, Italia, Francia… Piacque, tanto che Oscar mi propose di farne un fumetto in formato europeo. Ed ecco la Trizia di oggi.

L’idea di unire umorismo e atmosfere sexy ci è piaciuta molto…
Ovviamente, tutti gli autori prendono spunto dalla loro vita e dalle loro esperienze: io lavoro in uno studio d’animazione, dove siamo per lo più uomini. Quando viene una ragazza in studio, che sia un’animatrice o una ausiliaria di produzione, è logico che attiri l’attenzione di tutti. Io ho riprodotto in Trizia queste scene, anche se ovviamente la esagero un po’…

Trizia_coverIn Italia abbiamo visto solo il primo volume (edito da Dentiblù): la storia prosegue? Come è il programma editoriale, sia nel tuo originale spagnolo che per la versione in Italia?
La storia al momento si limita al primo volume, che però è andato esaurito, sorpendendoci tutti. Avevamo pensato di fare un solo volume per vedere cosa succedeva,poi abbiamo visto nelle fiere che funzionava! Poco dopo, a Lucca Comics, l’ho presentato alle Edizioni Dentiblù, che conoscevo e apprezzavo per Sacro/Profano di Mirka Andolfo (che piace molto anche a noi, tanto che lo abbiamo messo sulla copertina di Sbam 25, Ndr) e Hadez, di Ilaria Catalani e Silvia Tidei, così è arrivata l’edizione italiana. In settembre Trizia arriverà anche in Olanda per la casa editrice Dark Dragon Comics, mentre online c’è anche la versione inglese. 

Come è la situazione della Nona Arte in Spagna?
In Spagna la situazione è abbastanza triste, anche se un leggero miglioramento in questi ultimi anni c’è stato. Ci sono molti bravi talenti che devono trasferirsi o cambiare lavoro, perché da noi non si può vivere di fumetti. Io ho potuto non allontanarmi, mi dedico la mattina all’animazione in uno studio e al pomeriggio a Trizia a casa mia. Speriamo che la situazione migliori.

(Antonio Marangi, Domenico Marinelli;
con un ringraziamento particolare a Giulia M. per la traduzione)

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