Non può non colpire l’attenzione. Quindi, se Loris Vicari voleva attirare l’attenzione per la sua Kendra, l’obiettivo è perfettamente riuscito. Così ora Kendra vive una vita sua (letteralmente) e può sfruttare questa visibilità per una vera e propria campagna di sensibilizzazione, attraverso illustrazioni e locandine provocatorie.
Abbiamo incontrato l’autore per farci spiegare tutto: «Il progetto Kendra è nato con l’obiettivo di creare un personaggio “vivo”, con cui interagire sfruttando il web» ci ha spiegato nel corso della nostra intervista, che trovate, insieme a vari esempi del lavoro di Loris, sul nr. 23 di Sbam! Comics, la nostra rivista digitale gratuita scaricabile liberamente da QUI.
«Doveva essere un personaggio “forte”, particolare, ma che utilizzasse la propria costruzione come slancio per una giusta causa. Ma senza banalità o protagonismi. In questo periodo ho notato un’attenzione sempre maggiore verso i problemi della discriminazione di genere, dei pregiudizi e della violenza sulle donne. Si poteva fare qualcosa al riguardo. Anzi, Kendra poteva fare qualcosa, sfidando con sarcasmo, ironia, ma anche in modo crudo, razionale e serio, i pregiudizi di genere e i concetti a essi legati.
La creazione di un personaggio femminile era quasi scontata, per motivi di efficacia, ma volevo creare un character “fastidioso”, privo di ogni moralismo e ipocrisia. Ma doveva comunque essere una ragazza credibile, “umana”, con i propri difetti, pregi, fragilità, ingenuità. Non volevo creare una supereroina sempre perfetta. Anzi, doveva essere la ragazza che forse non ti aspetti potesse sfidare la discriminazione e la violenza sulle donne, così da spingere a disfarsi subito di una prima zavorra d’ipocrisia. Serviva coraggio e un po’ di sfrontatezza. Kendra è un personaggio provocante, ma complesso e per nulla stereotipato, che vuole suscitare positività e simpatia oltre che attenzione sulle tematiche citate.
La sua costruzione è tale che, ormai, cammina da sola, io sono solo un intermediario. Infatti, la forza e la credibilità del personaggio sta anche nella sua emancipazione da me, utile non solo nell’affrontare il problema della discriminazione di genere, ma anche per far riconoscere la giusta dignità e autorevolezza ai personaggi e, in senso esteso, alle opere creative in generale.
Il progetto ha preso pieghe molto complesse, trattando temi e concetti diversi tra loro. Si va dal sostegno della parità di genere, al concetto di arte, al rapporto tra autore e personaggio/creazione. Ho lasciato a Kendra l’onere di affrontare anche alcune tematiche per me importanti come creativo, per vedere se riesce a togliermi qualche sassolino dalla scarpa!
Ritornando all’iniziativa più sociale, le illustrazioni di Kendra, anche se spesso stemperate da una certa ironia, sono una specie di “specchio per le allodole”: chissà quanti sono incappati nelle sue illustrazioni, per poi trovare le sue locandine cercando “altro” e non certo con l’intenzione iniziale di valutare le illustrazioni dal punto di vista artistico! È un effetto collaterale non previsto ma ben accetto».