Cristiano Spadoni, illustratore e fumettista della scuderia Bonelli – dove ha lavorato anche su Demian e Magico Vento –, batterista nel gruppo pop/rock DieciUnitàSonanti, dal 2011 è il copertinista di Julia, quando è subentrato a Marco Soldi, col nr. 158 della serie.

Del recente nr. 200 della serie della criminologa di Garden City, L’immagine perduta, oltre alla copertina, Cristiano ha realizzato anche tutte le tavole, sui testi di Giancarlo Berardi e Lorenzo Calza.
Chi meglio di lui, dunque, per analizzare a fondo lo storico albo e il personaggio in generale?

Julia_200La copertina di Julia 200 è un caso più unico che raro di cover celebrativa su cui NON compare la protagonista (se escludiamo la mano o la piccola immagine sulla torta, che riproduce il nr. 1): ci racconti la genesi di questa illustrazione?
È appunto un’immagine celebrativa, scollegata dal contenuto della storia. Ed è quasi una soggettiva di Julia, il lettore è nei suoi panni, vede la scena come la vede lei. L’idea era proprio questa, nell’intento di rendere la copertina “speciale”. Ma non è una primizia: anche altre copertine hanno privilegiato qualcosa d’altro rispetto alla presenza della protagonista. È successo con la nr. 193 (Myrna: Bloody Pulp), in cui Julia è presente solo in una foto sullo sfondo, o sulla nr. 172 (Incidente di caccia), quando la criminologa è una figurina di appena un paio di centimetri, mentre a dominare è il paesaggio.

Per una volta, un numero bonelliano “centenario” non contiene una storia celebrativa, ma una storia “normale”, inserita regolarmente nella saga. Che ne pensi?
L’eccezionalità dell’albo è data dal colore e dall’edizione speciale per il Napoli Comicon (quella con cover variant di Vittorio Giardino, Ndr). Credo sia giusto invece che la narrazione abbia tenuto fermo il timone sulle vicende proprie della serie.

Julia-193Julia è un personaggio davvero molto femminile e colpisce che a lavorare sugli albi siate quasi sempre uomini. Trovi difficoltà a “immedesimarti” in questa situazione?
Il lavoro importante di immedesimazione è fatto dalla scrittura. Io come disegnatore devo affrontare il racconto sotto altri aspetti, per me la sfida è il realismo, a prescinere dal fatto che sia un personaggio femminile.

Ma come nasce generalmente una cover di Julia? Quali sono le diverse fasi della lavorazione?
La copertina nasce quasi sempre da un’idea di Giancarlo Berardi: con lui mi confronto durante la fase dei bozzetti. Segue l’approvazione redazionale e la fase del colore. Se il disegnatore dell’albo non sono io, il “collega” mi mostra le pagine con le scene che possono essere più utili come riferimento.

A parte Julia: raccontaci qualcosa di te, i tuoi inizi, altri tuoi lavori, su quali personaggi ti piacerebbe lavorare, i maestri cui ti ispiri (se ci sono)…
Ho iniziato a lavorare come illustratore: manifesti, volantini, copertine… Poi, per un periodo abbastanza lungo, sono stato illustratore di costume per teatro e cinema, e da una decina d’anni fumettista. La mia ispirazione maggiore è l’illustrazione classica degli anni ‘50 e ‘60, ma grazie a Dio ci sono davvero tanti grandissimi disegnatori da osservare, le ispirazioni sono ovunque.

La versione completa di questa intervista è su Sbam! Comics nr. 21la nostra rivista digitale scaricabile liberamente da QUI – cui vi rimandiamo e dove troverete molte altre informazioni sull’attività di Cristiano e sulla storia di Julia.

(Roberto Orzetti)