La parodia Disney di turno porta tutta Topolinia direttamente tra le stelle, ai confini dell’universo! La Sbam-redazione ha incontrato i creatori di Star Top (in edicola per tre numeri da Topolino nr. 3079, dal 26 novembre 2014, Panini Comics/Disney, € 2,50) per farsi rivelare la genesi del loro lavoro: la parola allo sceneggiatore Bruno Enna e al disegnatore Andrea Freccero! (se poi scaricate Sbam! nr. 18 da QUI, trovate anche molto di più in merito!)
Domanda d’obbligo: come è nato il progetto, da chi è partito?
Bruno: L’idea ha nicchiato tra i miei neuroni per un po’. Non sapevo se e come l’avrebbero accolta, ma poi (confortato dal coraggio delle ultime iniziative editoriali portate avanti da Valentina De Poli e da tutta la redazione di Topolino) ho deciso di provare a proporre un format per una serie.
Parlo proprio di serie, non di una “semplice” parodia, con personaggi in grado di vivere avventure originali, autonome e di generare un universo solido e (spero) divertente. Le storie di Star Top non si limiteranno a imitare la serie televisiva, ma semmai prenderanno spunto e ispirazione dagli autori che l’hanno generata, come Roddenberry, Matheson e Sturgeon. Inoltre, saranno connesse tra loro grazie a una certa continuity.
Andrea: Mi hanno chiamato in redazione l’estate scorsa, o giù di lì. Senza troppi giri di parole il nostro direttore, Valentina De Poli, mi propose di disegnare la prima puntata di una nuova serie su cui l’editore puntava molto. Star Top e Bruno Enna erano troppo invitanti per lasciarseli sfuggire! Così invitanti da convincermi ad abbandonare la mia storica ritrosia nei confronti dei “topi” sulle storie a fumetti. Per me tutto è iniziato cinque minuti dopo essere entrato quel giorno in redazione, poi tutto ovviamente è proseguito nel modo più naturale, con lo studio dei personaggi e degli ambienti. Davvero un lavoro stimolante!
Come si svilupperà? Su quante puntate? È prevista anche l’edizione in volume?
Bruno: È molto presto per parlare di raccolte e volumi. Partiamo con tre episodi, per adesso.
Andrea: Spero che presto si aggiungano nuovi episodi, ma per il momento gustiamoci i primi tre. Ma più avanti avremo certamente un mega volume da 800 pagine rilegate in cover di silicio laminato (solo pero nella versione variant che sarà presentata a Lucca Comics 2051).
Le parodie Disney hanno una tradizione ormai antichissima: come ci si sente ad affrontarne una, tra l’altro molto impegnativa, visto l’alto numero di appassionati di Star Trek (tra l’altro anche molto rigidi sul “purismo” dei loro beniamini!)?
Bruno: Quando affronto un tema del genere, mi documento molto, ma poi scrivo cercando di non pensare troppo al giudizio dei lettori. Mi pongo diversi problemi e valuto tutti gli aspetti relativi alla trasposizione, ma durante la stesura inserisco anche una forte componente personale. Immagino che molti appassionati accoglieranno bene questa serie, mentre altri la criticheranno. Succede sempre così, invariabilmente. Se non altro, per la prima storia ho potuto contare sui disegni di un Maestro come Andrea, con cui avevo già collaborato in passato; è stato lui a disegnare il mio primissimo albo di PK (Mekkano, Pkna nr. 20).
Andrea: Ho trovato ispirazione attraverso le colonne sonore televisive e cinematografiche, visionato una buona quantità di materale video e fotografico e poi, naturalmente, cercato di incanalare tutto in una visione disneyana delle cose. I compromessi come potrete immaginare sono stati inevitabili, in particolare l’Enterplay mi ha procurato qualche grattacapo, essendo il sottoscritto un po’ troppo innamorato della versione originale. Innumerevoli quanto vani sono stati i tentativi di riproporla quasi identica (almeno nello scafo centrale). Anche per quanto riguarda le architetture, ho adottato linee tonde, anziché rappresentare le spigolosità che trovate per esempio in The Next Generation. Lavorando, ho cercato di concentrarmi sui lettori tradizionali del settimanale e sulle morbidezze del mondo Disney. Quello era il nostro obiettivo, ma spero che anche i fans di Star Trek trovino modo di sorridere.
Voi siete a vostra volta appassionati di Star Trek? Oppure non lo conoscevate?
Bruno: Sì, sono un appassionato. Ho visto tutte le serie, ma sono molto legato alla prima (e, in parte, a The Next Generation). Ho visto tutti i film e (questo, forse, indispettirà i “puristi” di cui parlavamo) ho apprezzato anche gli ultimi due, diretti da J.J. Abrams. Credo che l’idea di Star Trek, in sé, sia sempre vincente, in qualsiasi modo venga declinata. Nel nostro caso, è stata pensata per il pubblico di Topolino, quindi spero possa avvicinare i piccoli lettori alla serie originale. “Lunga vita e prosperità” a loro e, ovviamente, anche a voi!
Andrea: Scherzi? Ho amato alla follia la primissima serie (quella televisiva) con Leonard Nimoy (Spock) e William Shatner (Kirk). Il primo, in particolare, mi ha sempre affascinato tantissimo. Quando ho realizzato le bozze preparatorie di Pippok mi sono ritrovato davanti ad un dilemma: come poteva essere espressivo con quella frangetta e le sopracciglia a punta?!
(Stefania Quaranta • 25/11/2014)