Ciao Mirka, per cominciare: presentati ai nostri lettori con un breve sunto della tua carriera
Salve a tutti! Mi chiamo Mirka e lavoro come colorista (più recentemente, ho anche iniziato a lavorare come disegnatrice e illustratrice…). Lavoro principalmente (per il colore) su Topolino e Geronimo Stilton e con altri editori in Italia, Francia e Stati Uniti. Come illustratrice e disegnatrice, collaboro con Aspen (copertine e… non solo), e in Francia lavoro molto con Soleil, per cui sto disegnando e colorando il mio primo fumetto francese (se escludiamo Sacro/Profano, di cui sono autrice unica, che è pubblicato su Lanfeust Mag)!
Quali sono stati i tuoi lavori più importanti, come colorista e non solo? Approfitto per farti i miei personali complimenti per Dracula e per Moby Dick! Ci racconti qualcosa su questi due lavori?
È difficile dire quali lavori siano stati più “importanti”, sinceramente… Per esempio, ho iniziato su un titolo di alto profilo come il Cacciatore di Aquiloni, disegnato da un mostro sacro come Fabio Celoni… E qualsiasi cosa esca su Topolino è importantissima, che sia una storia-evento o meno… Sicuramente il lavoro che ho fatto su Dracula di Bram Topker e Moby Dick (grazie per i complimenti, a proposito!) è stato stimolante e “importante”! A differenza delle altre storie “standard” di Topolino, su queste due ho potuto lasciare spazio alla mia vena artistica utilizzando colori cupi, lavorando su atmosfere drammatiche… Aspetti assolutamente atipici per le coloratissime pagine del Topo! E poi, è sempre un grande onore colorare artisti di questo calibro, che ho sempre stimato moltissimo, come lettrice innanzitutto. Come disegnatrice, è ancora presto parlarne, ma stanno per “partire” due serie negli Stati Uniti (per due editori diversi) e una in Francia (a cui sto già lavorando). Sono molto impaziente (e agitata), visto che sono i miei primi, veri lavori (a livello di disegno di fumetto) per l’estero…
Ci ha molto colpiti il tuo lavoro su Sacro/Profano: come è nato il progetto? È un lavoro che realizzi completamente tu?
Mi fa molto piacere! Il progetto è nato assolutamente per gioco, e lo realizzo completamente da sola come storia, disegno, inchiostro, colore. In parte, l’ho creato per “mettermi alla prova” su quel tipo di tavole. Come già detto, ho colorato un sacco di fumetti, ma disegnati… pochissimi. Ed è una cosa che ho sempre voluto fare, ma ho sempre pensato che non si impara a fare niente, se non con il tempo e la costanza. Quindi mi ci sono messa, e… l’ho fatto! Anche se è nato come un piccolo progetto, mi ha regalato molte più soddisfazioni di quanto avrei mai potuto immaginare. Ma spero sia solo il primo di molti lavori, futuri e migliori. Lavorarci è una sorta di utilissima palestra, grazie ai consigli degli amici e del mio ragazzo (che mi supervisiona tutto, e, credetemi, è il più severo e cattivo di tutti!).
Non si riesce a immaginare due ruoli più opposti di un cupo diavolo e di una dolce angioletta, e tu hai “sublimato” questo contrasto nell’aspetto sessuale (assatanato l’uno, angelica l’altra, ovviamente). Ma il bello della situazione è che è scritta in modo tale da permettere a ogni lettore di immedesimarsi, nell’uno o nell’altra. Concordi con questa breve analisi?
Mi fa molto piacere che tu lo dica, anche se devo ammettere che è una cosa che non è stata “programmata”. S/P è nato semplicemente come un mio “sfogo artistico”. Il fatto che qualcuno ci veda anche questo mi fa immensamente piacere, perché anche io alle volte mi immedesimo in loro…!
Il colorista è spesso trascurato nelle recensioni e – soprattutto – nella considerazione dei lettori e degli appassionati. Chi sa, ad esempio, chi ha colorato Watchmen o altri capolavori analoghi? Eppure il colore è parte integrante della tavola, ed è anzi la prima cosa che colpisce l’occhio quando si apre l’albo o il volume.Sei d’accordo con questa piccola analisi? Se sì, come “vivi” questo ruolo?
Assolutamente, sembra quasi uscita dal mio manuale sul colore che verrà pubblicato per la prossima Lucca Comics (scusa la pubblicità occulta!). Il colore è sempre snobbato, e si è dell’idea che chiunque abbia un computer con Photoshop installato sia in grado di colorare bene, perché “fa tutto il computer”. Niente di più sbagliato! Sicuramente facilita, ma i disegni non si colorano magicamente da soli, e serve uno studio intenso e ragionato per luci, ombre, scelte cromatiche, effetti, ecc., che nessuna macchina al mondo (a parte la creatività umana, mista al talento) potrà mai fare da sola. Credo sia anche questo a far “discriminare” il colore tra i lettori (e non solo). Una volta un tizio mi aveva scritto che i miei colori erano belli ma, ahimé, non gli piacevano perché non erano fatti a mano…!
Questa intervista alla gentilissima Mirka è parte integrante del nostro servizio dedicato alla figura professionale del colorista, ruolo non sempre adeguatamente valorizzato. Lo trovate sul nr. 11 di Sbam! Comics, la nostra rivista digitale gratuita, scaricabile gratuitamente da qui.
(Antonio Marangi)