«Willard Winnie è un giovane autore di fumetti disoccupato, divorziato da una ricca e bella pubblicitaria, Emma Thompson, e con una figlia di otto anni, Amii. Ai suoi guai giornalieri per unire il pranzo con la cena e pagare la retta mensile di mantenimento della figlia, si aggiunge anche Wanda Darkness, l’ultima rappresentante delle Streghe Bianche che, per errore, prima di morire trasferisce il dono della sorellanza all’uomo. Willard ha problemi di socializzazione con l’altro sesso e non immagina neppure lontanamente cosa possa significare ricevere questa eredità: ospitare dentro di se tutte le anime delle Streghe Bianche vissute dall’alba dei tempi ad ora. Come guida mistica avrà Gor-Gho, un demone imprigionato in un libro, mentre la perfida Baba-Yaga, terribile regina delle Streghe Nere, lo cerca per terminare l’epica guerra tra il bene ed il male… Willard capirà di non potersi sottrare alla sfida, essendo l’unico baluardo di salvezza per l’umanità…».
Con questa presentazione, Willard the Witch ha esordito nelle edicole italiche sul primo dei due albi (ne parlavamo qui) proposti dall’editore Colors&Gold Entertainment. Abbiamo incontrato il creatore del personaggio, Pino Rinaldi, per farci raccontare i retroscena dell’iniziativa e soprattutto le caratteristiche del suo personaggio. L’intervista completa è disponibile sul nr. 10 della nostra rivista digitale Sbam! Comics (scaricabile gratuitamente da qui), di seguito un estratto della nostra chiacchierata.
Cominciamo con due domande classiche: presentati ai lettori in poche righe…
Mi chiamo Pino Rinaldi e sono una anomalia nel mondo del fumetto italiano… la famosa eccezione che conferma la regola!
… e spiegaci chi è Willard: se dovessi definirlo in un sola frase sarebbe…
Il nostro migliore amico, così vicino e così lontano da noi.
Willard (scusaci l’ignoranza, lo scopriamo dalla tua presentazione in fondo all’albo) ha già edizioni passate di una decina di anni fa, così come “Wizzie”. Cosa hanno in comune le versioni nuove e antiche? In generale: come è nata l’idea? Quanto c’è di autobiografico (a parte il fatto che il protagonista è un “fumettaro”, ovviamente)?
Willard è stato concepito e scritto tra il 1998/99 col titolo Wizzie the Witch, e doveva essere un cartonato che non vide mai la luce. Nel 2001 venne pubblicato a puntate su Lanciostory, e poi nacque la serie Willard the Witch nel 2003. Non ricordo come sia nata l’idea, volevo scrivere di uno sfigato che al contrario dei suoi colleghi “personaggi di fumetto”, rimanesse anche dopo “l’incidente” uno sfigato. Di autobiografico c’è solo la professione ed una figlia, il resto è un mix di quello che capita ad un giovane che si affaccia con tanta passione nel comindom italiano ed estero.
Passiamo ai disegni: colpisce l’elaborata costruzione della tavola, con soluzioni ardite (stile americano) alternate ad altre con gabbia più rigida, alla maniera bonelliana. Avevi vincoli in tal senso? O hai avuto “briglia sciolta” dall’editore?
Briglia sciolta… L’unico vincolo che io mi do è raccontare una bella storia, non scritta a tavolino per raggirare il lettore!
Riguardo il rapporto con Colors & Gold Entertainment: che dimensione dovrebbe avere il progetto e che obiettivi si pone, fatto salvo il gradimento del pubblico? Uscirà anche in altri Paesi?
Al momento Willard the Witch è solo un test come miniserie di 2 numeri, poi si vedrà… Tutto potrebbe accadere. Anche se il mercato non lo permette, io spero nel lettore… ammesso che la crisi permetta a lui di comprare fumetti!
A parte Willard, che altro bolle nella pentola di Pino Rinaldi?
Terminare una storia inedita di Willard e poi forse qualcosa di nuovo, o forse trovarmi sul ciglio di una strada a fare il “madonnaro”…
Un tuo pensiero finale per i lettori di Sbam! e un consiglio agli autori esordienti cui noi cerchiamo di dare un po’ di spazio?
Non vi fate scoraggiare dagli incapaci che incontrerete in posti di potere nel fumettomondo… non siete voi ad avere bisogno di loro, ma loro di voi…
(Matteo Giuli)