Copertinista d’eccezione per il nr. 8 di Sbam! Comics, la nostra rivista digitale (scaricabile gratuitamente da qui), Cristina Fabris è un’autrice che si è fatta un (ottimo) nome nel mondo del fumetto erotico. La Sbam-redazione l’ha intervistata per farla conoscere meglio al grande pubblico.

Cristina, raccontaci quando e come ti sei avvicinata al mondo del fumetto.
La passione per il disegno ed il fumetto mi hanno accompagnata fin da piccola, ho frequentato la  Scuola Romana del Fumetto, momento di grande sviluppo tecnico e professionale, con professori del calibro di Giancarlo Caracuzzo, Paolo Morales, Massimo Rotundo, Corrado Mastantuono, Sicomoro, Massimo Vincenti e Stefano Santarelli. Ma il vero banco di prova è stato con le autoproduzioni a tutte le fiere del fumetto italiano: Lucca Comics, Expocartoon, Romics, Torino Comics, Napoli Comics, fin dal 1998…

A quali autori ti sei ispirata o ti ispiri e per quali motivi in particolare? Come è nata la tua passione per il fumetto erotico?
Il primissimo autore di fumetti a cui mi sono ispirata è stato Guido Crepax. Ho iniziato le mie letture “adulte” con lui, poi ho apprezzato ed amato la linea morbida di Manara, la sensualità delle sue donne… Poi mi sono concentrara sulla carnalità di Eleuteri Serpieri, ma anche sull’eleganza formale della linea chiara di Rotundo, Magnus, Baldazzini, Frollo, Liberatore, Eric Stanton, Varenne, Pichard… Ma a parte gli autori di genere erotico, adoro la poesia in forma liquida (la china intendo) di Nicola Mari, i bianchi e i neri di Bonazzi, la bravura disarmante di Carlo Ambrosini, gli acquerelli di Gipi… Che dire… amo il fumetto in generale! Ma la mia ispirazione non è soltanto dettata da autori di fumetto, ma anche dall’arte in genere: mi piace molto il periodo Liberty, l’Art Decò, Ertè, Mucha, Rops…

Ti occupi solamente delle illustrazioni o scrivi anche sceneggiature?
Ho sempre lavorato con sceneggiatori e sceneggiatrici, tranne che per uno speciale di XComics in cui ho sceneggiato personalmente 6 tavole a fumetti.

Quali sono le tue opere più importanti?
Tengo molto a Fetish, cui ho lavorato nel 2005 su testi di Luciana Del Re: è stato pubblicato in Italia  da Coniglio Editore, ma anche in Francia, Stati Uniti e Olanda. Nel 2007 ho lavorato allo storyboard di Cannibal 2 di Ruggero Deodato. Poi, nel 2008, ancora con Luciana Del Re, ho illustrato Anna Linch: la porta d’Oriente, pubblicato in Italia, sempre da Coniglio, e in Francia. Del 2008 è anche Chiudi gli occhi – The erotic art book of Cristina Fabris, uscito con prefazione di Berbera & Hyde e postfazione di Roberto Baldazzini con la casa Editrice Purple Press. Infine, ricordo volentieri 99 Desideri proibiti, edito dalla Castelvecchi Editore nel 2010.

E i tuoi progetti futuri?
Su testi di Sirio Marchesi sto lavorando a Obscene Tales. Per ora non posso dire molto in merito, ma vi assicuro che è roba forte!

Visto il progressivo aumento di autrici donne nel fumetto erotico, pensi ci sia differenza, di tratti o contenuti, fra disegnatori uomini o donne in questo settore?
Rotundo, mio ex professore, ha sempre sostenuto di sì e forse, ora, a distanza di tempo, in parte gli do ragione, ma solo per una questione di abbellimento o arricchimento della tavola che caratterizza maggiormente noi donne. Ma non credo, ad esempio, che immaginare e disegnare scene hard o sado-maso possa essere esclusiva maschile; basta sfogliare, ad esempio, il mio fumetto Anna Lynch per averne una prova!

E per quanto riguarda il pubblico? Esiste un pubblico femminile per il genere erotico?
Sì, certo, non si spiegherebbe altrimenti il successo di un romanzo come 50 sfumature di grigio. Forse, per noi donne è solo più difficile ammettere di possedere ad esempio tutta la produzione di un Serpieri o un Crepax (cito loro perché, a mio avviso, sono autori “forti”, dove non c’è solo erotismo, ma anche sesso).

Che mercato ha, a tuo avviso, questo tipo di prodotto?
Il genere è veramente di nicchia, purtroppo!

(Annalisa ‘Maya’ Bianchi • 28/04/2013)