Maria Concetta “Magilla” Torre nasce a Milazzo (ME) nel 1985. Il suo esordio nel mondo delle Nuvole Parlanti è con il mini albo I Fiori del Diavolo, edito da La Tarantola Edizioni, e con Fumetti in TV nel 2005. L’anno dopo, con la graphic novel Romanticide, presentata da Nicola Pesce Editore a Lucca Comics nel 2006, conferma una cifra stilistica dark ispirata all’oscurità di Sin City e con tematiche baudelaireiane. Ha poi continuato con Pioggia di Cenere e Ultima Anima – sempre per la Nicola Pesce Editore –, e con collaborazioni e storie brevi nell’ambito dell’editoria indipendente. Negli ultimi anni si è dedicata anima e corpo al progetto Partenogenesi che ha segnato la sua maturità stilistica e narrativa. Vive e lavora a Carrara. Lasciamoci spiegare direttamente da lei questa sua opera.

Raccontaci l’origine di Partenogenesi: come è nato questo progetto.
È buffo ma devo dire che è nato – letteralmente – sui banchi di scuola superiore! Disegnavo proprio “sul” banco i miei angeli, dei quali poi ho riversato le storie su un quadernetto, dopo ancora su un blocco schizzi più grande, fino ad arrivare a dei fogli A3. La storia è nata in sette anni di prove, schizzi, progetti, storie brevi, esercizi di stile. Poi ad un certo punto tutto ha avuto un senso. Chi l’ha letta sa di cosa parlo, la storia è piuttosto articolata nel suo intreccio. Tuttavia l’ispirazione mi è stata data dalle mie innumerevoli riflessioni adolescenziali, legate soprattutto alla letteratura di Baudelaire nei Fiori del Male. La parola Partenogenesi indica un processo di generazione autonoma di alcuni organismi, quelli che si riproducono senza bisogno di accoppiamento. Questa parola, nel suo concetto, mi colpì molto, la udì per la prima volta proprio mentre cercavo un titolo per il mio fumetto. Poi ovviamente nella storia ci sono esperienze, discorsi, sogni, tanti frammenti della mia esistenza. Da quando l’ho cominciato sono passati ben dodici anni,questo fumetto è cresciuto con me prima di venire realizzato. E’ più ricco di quanto si immagini…

Che altri progetti hai nel cassetto?
Un fumettista ha sempre un sacco di progetti in un cassetto senza fondo. Tuttavia ultimamente mi fermenta in testa una storia un po’ diversa dal genere che ho fatto fino ad ora, ovvero il dark fantasy. Sto scrivendo una storia di stampo critico-sociale ambientata nella Francia degli anni 70 che parla di una ragazza, Josephine, che conduce la propria esistenza flagellata dalla droga, con un lavoro degradante in un bar dei bassifondi, una madre alcolizzata e un padre morto suicida, e con come unico sfogo la pittura. Una storia dai toni un po’ pesanti; intendo analizzare bene il fenomeno legato alla mentalità del tossicodipendente in relazione alle origini del suo problema.

Ti occupi tu sia dei testi che di disegni e chine?
Ho sempre scritto da sola le mie storie. Solo in tre occasioni mi sono ritrovata a tradurre in disegni i pensieri di un altro, con Matteo Marchetti, Rikka e Angelo Farinon, ma roba sempre molto breve, neanche dieci tavole per intenderci. Sono molto legata al mio mondo visionario, ho molto da raccontare, non so se sarei in grado di tradurre a lungo i testi di un altro. È una mia lacuna, credo.

Parlaci delle tue tecniche di lavoro.
Ho scritto un’intera tesi, con annesso lavoro grafico, proprio sull’elogio delle tecniche tradizionali e il confronto con quelle digitali. Mi rendo conto che il digitale sia sotto ogni aspetto il futuro di quasi ogni mezzo di comunicazione esistente. Tuttavia io amo l’odore della carta e della china, sentire il pennino con la punta delle dita, la pressione del retino; sono piaceri sottili ai quali non riesco a rinunciare. Tuttavia per i testi e l’editing uso regolarmente il digitale, anche perché ho una grafia davvero pessima. Nel mio prossimo lavoro tenterò l’impossibile, ovvero scrivere i testi sulla tavola. Un esperimento dai risultati quanto mai oscuri!

Un’ultima curiosità: da dove nasce il nome “Magilla”?
È il mio nome d’arte da sempre, tanto che i miei amici mi chiamano tutti così :) Ci tengo che venga messo dopo il mio nome e prima del cognome!

Fatto! Buona lettura a tutti!