Torniamo a parlare delle versioni a fumetti di Stanlio & Ollio (di cui scrivevamo qui). Parlavamo della difficoltà di reperire i nomi degli autori di queste avventure, vista l’abitudine dell’epoca di non firmare le tavole.
Ci ha scritto Tony Ros che ha compiuto una vera ricerca filologica, riuscendo a ricostruire parte della storia di queste pubblicazioni. Lasciamo a lui la parola.

Stanlio & Ollio della Dell

La difficoltà di reperire i nomi dei disegnatori è dovuta al fatto che quasi sicuramente erano gli stessi di chi si occupava dei disegni animati di Hanna & Barbera. Una volta acquisito le licenze, fu Larry Harmon a dar vita a dei gruppi di collaboratori che servivano alla bisogna,tra i quali un giovanissimo Alan Kupperberg.

Per i comics, Harmon concesse i diritti di Stanlio & Ollio alla DELL Publishing (mentre per quanto riguarda l’Europa alla Williams evidentemente), la quale li pubblicò tra il ’62 e il ’63. La Dell pubblicava anche parecchi altri personaggi, tra cui quelli più noti in Italia erano la Disney family, la Looney Tunes family, Mandrake, Terry e i Pirati, Arturo e Zoe, Lassie, Alvin, Lone Ranger e perfino una versione di Dracula.

I cartoon di Gianni & Pinotto a confronto con quelli di Stanlio & Ollio

Tra i gruppi di lavoro va citato anche quello di Henry Scarpelli. Questo gruppo infatti si occupava dei fumetti della Charlton Comics, realizzando Gianni e Pinotto (Abbott & Costello): guardandoli si nota che sono graficamente “gemelli” a Stanlio e Ollio, quindi è chiaro che si tratta della stessa mano (i comic book di Abbott & Costello furono pubblicati per gran parte deli anni ’50 e ’60 dalla St. John Publishing prima e dalla Charlton Comics dopo, realizzati da Mort “Mad” Drucker … quello di “metti un tigre nel motore” della Esso).

Stanlio & Ollio della DC Comics

Nel 1972 la DC Comics ottenne la licenza per alcuni comic book in cui Laurel & Hardy incontrano addirittura Superman! Gli autori sono John Albano, Mike Sekowsky e il sempre presente Henry Scarpelli. La data in copertina del primo numero risulta essere agosto, ma come sappiamo in USA postdatano le uscite di diversi mesi.

In Italia, Stanlio & Ollio furono pubblicati principalmente dalla Williams: è probabile che tra gli autori delle tavole potesse esserci il loro art director dell’epoca, Ferruccio Alessandri. Lo stile è comunque identico ai fumetti della Dell. Anche la Fratelli Spada pubblicò degli albi (1969 e dintorni), probabilmente dagli stessi autori. In ogni caso su ogni cover resisteva il logo di Larry Harmon, probabilmente per motivi legali.

Stanlio & Ollio dei Fratelli Spada

Altri autori che si sono cimentati con i mitici comici sono certamente anche Alberico Motta, in Italia, e Ben Greenberg, autore di albi da colorare della Whitman degli anni Sessanta/Settanta.

Ma andiamo più indietro nel tempo: ecco le tavole di Criche e Croc di Andrea Da Passano, pubblicate dalla Editrice Edital di Milano nel primo Dopoguerra. Ovviamente all’epoca non esistevano ancora i “diritti Harmon” per cui ci si poteva tranquillamente “arrangiare”. Il tratto, ovviamente, ricorda non i disegni animati della Hanna & Barbera (che troveremo solo una ventina di anni più tardi) ma proprio le mitiche comiche del periodo del muto (e non è detto che si tratti di una semplice casualità…).

Tavola di Criche e Croc di Andrea Da Passano

Nello stesso periodo di Da Passano, negli USA Ruben Timmins inizia a disegnare (è il 1949) Laurel and Hardy, certamente dietro diretta autorizzazione degli stessi Stan Laurel e Oliver Hardy. La casa editrice è la stessa, guarda caso, che pubblica gli albi di “Abbot & Costello” e cioè la St. John Publishing di New York. La concessione dei diritti si perpetuerà nel corso degli anni con l’obbligo della St. John di ispirarsi, per la realizzazione dei disegni, in maniera abbastanza fedele alle atmosfere riprodotte nelle pellicole di celluloide (qui un esempio degli accordi dell’epoca).

 

 

Laurel and Hardy di Ruben Timmins

È dunque abbastanza credibile che lo stesso tipo di accordo si sia stipulato anche negli anni ’60 (con la Harmon) quando chi voleva realizzare fumetti (la Dell) avrebbe dovuto utilizzare quelli – già pronti a migliaia – degli studios della Hanna & Barbera: ed ecco perché in casa Williams e in quella dei fratelli Spada, negli anni ’70 non c’è traccia di disegnatori “nostrani”!

(Tony Ros)