Mell Lazarus, Amor di Momma, Oscar Mondadori 1973

La mamma. Una figura fondamentale nella vita di ciascuno, protagonista assoluta di miti, storie, film, canzoni (soprattutto nella tradizione italiana!)… ma non nei fumetti! Fateci caso: mamme nei fumetti non ce ne sono, o – se presenti – hanno un ruolo assolutamente marginale.
Il grande Mell Lazarus, disegnatore umoristico americano, classe 1927, colmò questa lacuna nel 1970, con questa magistrale striscia quotidiana, dove la protagonista assoluta è proprio una mamma. Anzi, una Momma, nella (probabile) storpiatura della pronuncia della parola infantile inglese mummy. Mamma (Momma) di tre figli che perseguita e ricatta moralmente, rinfacciando loro spesso i sacrifici che ha dovuto fare per loro, soprattutto da quando è rimasta vedova.
Thomas, il figlio maggiore, ha già più di quarant’anni, è sposato con Tina e ha un figlio piccolo senza nome: inutile dire che vittima preferita di Momma è la povera nuora che – ai suoi occhi – non ne imbrocca una e non è assolutamente adatta al suo bambino. “Stai a pranzo qui con me Thomas, mi faresti felice” dice Momma al figlio maggiore; “Non posso, mamma. Se rimanessi avrei una madre felice ma una moglie infelice!“; “E cosa ci sarebbe di tanto terribile?“.
Poi c’è la figlia Marylù, giovane e carina, sempre in minigonna, che passa da un impiego di segretaria all’altro e da un fidanzato all’altro, tutti – impieghi e fidanzati – inesorabilmente bocciati dalla mamma che li giudica sempre e comunque inadeguati! “Mamma, guarda, Ronald mi ha regalato un anello di diamanti!” le dice ad esempio Marylù; “Bello! – ribatte Momma – ma con un difetto: … lui!“.
Ma il vero co-protagonista della striscia è il terzo figlio, Francis, l’esatto opposto del figlio-modello che Momma vorrebbe, e quindi suo bersaglio preferito: è un hippy sfaccendato, di ben 20 anni più giovane del fratello maggiore, senza nessuna voglia di lavorare, frequentatore di amici, birrerie, locali di strip-tease… ma affezionatissimo a Momma, in un rapporto di amore-scontro continuo. “Non ti scoraggiare Francis! – gli dice la mamma – e potrai salire molto in alto!“; “Hai ragione mamma! Posso riuscire!“; “… vorrei condividere il tuo ottimismo…!”
Infine ci sono Mister K, un vecchietto che tenta da anni di convincere Sonia Hobbs (questo il nome di Momma) a sposarlo, ma riceve in cambio solo sadiche risposte al vetriolo, e altre vecchiette, occasionali compagne di dialogo della protagonista al tavolino del tè.

In Italia la striscia è stata pubblicata da Il Mago e da Grazia, oltre che in questo volume raccolta della storica collana Oscar (cui, visto il successo, seguì anche Momma ce n’è una sola del 1979, nella figura a lato).
Mell Lazarus ha cominciato la sua carriera come assistente di Al Capp sulle tavole di Li’l Abner. Divenuto famoso per il personaggio di Miss Peach, una maestrina alle prese con terribili allievi,  lanciò la striscia di Momma nel 1970, con il suo disegno semplice e – apparentemente – solo abbozzato, in realtà espressivo ed efficacissimo. Sosteneva infatti che le sue strisce dovessero essere considerate letteratura e non disegno. Anche perché diceva di non saper disegnare (nonostante le sue tavole esposte al Musée des Arts Decoratifs al Louvre, come ricorda Franco Cavallone nella prefazione di questo volume).

(Antonio Marangi • 21/04/2012)