Massimo Mattioli, Squeak the Mouse, Primo Carnera Edizioni, 1984
La base di partenza è chiaramente la ripresa del classicissimo Tom & Jerry: un gatto nero che cerca di catturare un topo. Ma pagina dopo pagina, la situazione – per così dire – degenera. E se Tom e Jerry si colpiscono in tutti i modi, anche violentissimi, anche sadici, ma senza nessuna conseguenza (Tom finisce spiattellato, spelacchiato, sminuzzato, coinvolto in esplosioni, ma torna sempre bello pimpante nella scena sucessiva), gli scontri terribili tra questo gatto e questo topo sono davvero a livelli di splatter che non ti aspetteresti mai. Soprattutto perchè il tema è in netto contrasto con lo stile del disegno, tipico dei… fumetti per bambini!
Massimo Mattioli (uno dei fondatori della storica Frigidaire, romano, classe 1948, famoso soprattutto per Joe Galaxy) disegna infatti il suo Squeak con lo stesso stile con cui disegna il coniglietto Pinky, il fotoreporter rosa che da anni vive le sue avventure su Il Giornalino.
E quando alla fine il gatto “vince” uccidendo il topo in un frullatore e gettandone i resti in un lavandino (!), il topo torna come un orrendo zombie, perseguitando il gatto e sterminando (mutilando, squartando, seviziando…) le gattine supersexy con cui lui si sta intrattenendo, con sequenze decisamente pornografiche!
Un pugno nello stomaco questo fumetto, senza dialoghi, solo scene truculente e onomatopee, pubblicato per la prima volta da Primo Carnera Edizioni nel 1984: doveva essere un unico episodio autoconclusivo, ma ebbe un seguito con Squeak the Mouse 2, dello stesso tenore del primo (in un episodio, però, si invertono i ruoli: è il gatto a fare l’orrendo zombie e a perseguitare il topo).