Robin Wood – Carlos Vogt, Mojado, 2 volumi, Eura Editoriale, 1992
Uno dei capolavori del più che prolifico autore sudamericano Robin Wood (talmente prolifico che molti dubitano essere lui l’effettivo autore di tutto ciò che ha firmato, anche se parliamo in ogni caso di un maestro, autore per esempio di Dago): Mojado, probabilmente il suo personaggio più autobiografico. I disegni sono quelli semplici, dal tratto freddo e senza fronzoli, ma efficacissimi, dell’argentino Carlos Enrique Vogt.
All’inizio della vicenda, siamo una zona poverissima e martoriata dalla siccità in Messico: i disperati abitanti tentano in tutti i modi di coltivare la terra riarsa, pregando per una pioggia che non arriva mai. Finchè un terribile terremoto dà il colpo di grazia al villaggio decimandone gli abitanti.
Il tutto è visto con gli occhi di un ragazzino senza nome che, a tragedia compiuta, si ritrova solo al mondo con l’unica compagnia di un cane. Fagottino in spalla, comincia la sua triste camminata verso una speranza di vita migliore, tra i mestieri più disparati e i morsi della fame.
Incontra tanta gente e affronta ogni situazione rimanendo fedele ai suoi valori di onestà e correttezza a tutti i costi. Giunto a Tijuana, città di frontiera dell’alto Messico, la speranza di una vita migliore si traduce nel tentativo di espatriare negli Usa, come un mojado: così vengono chiamati i clandestini che attraversano il Rio Grande entrando illegalmente negli States. Ed ecco che il protagonista della vicenda avrà finalmente un nome. Nella sua nuova terra, Mojado diventerà un pugile di grande successo, riuscendo finalmente ad affrancarsi dalla povertà.
Suo strano compagno di avventura è Hipolito: “Coraggioso e ambizioso, animato da una rabbia e un rancore che non si spengono mai. Sogna orologi d’oro,auto americane, donne belle e costose”, come è descritto all’inizio del tredicesimo capitolo, è per tanti versi l’esatto opposto di Mojado. Anche lui farà strada negli Usa, diventando un potente boss della malavita. Pur seguendo strade tanto diverse, tra i due ci sarà sempre reciproco rispetto, complicità e in fin dei conti una grande amicizia.
La saga non ha un vero finale. Organizzata in episodi autoconclusivi di poche pagine, è stata pubblicata originariamente su Lanciostory, e si è “spenta” progressivamente. Nel 1992 Eura (oggi Aurea) raccoglie in questi due volumi – pubblicati allegati a un’uscita dello stesso Lanciostory (nr. 29) e a una di Skorpio (nr. 48) – gli episodi iniziali della lunga vicenda (dalle origini alla vita sulla frontiera). Nel 2004, ripubblicherà laserie integrale in 5 volumi della serie I giganti dell’avventura, nnr. 46, 48, 50, 53 e 56).