DomesticiTra le novità più recenti nelle edicole italiane c’è Alice Dark, fumetto in stile vagamente manga pubblicato da Editoriale Aurea: ne abbiamo parlato con Andrea Domestici, autore grafico del personaggio, disegnatore di lungocorso e insegnante di disegno presso la Scuola Internazionale di Comics di Roma. Alice Dark è un progetto sicuramente molto interessante per la sua natura innovativa e per il coinvolgimento nel lavoro di molti autori giovani ed esordienti.

La prima cosa che si nota di Alice Dark è il tratto, sicuramente fuori dagli schemi classici del fumetto italiano…
Quando l’editore Aurea ha chiesto a me e a Lorenzo Bartoli (sceneggiatore della serie) di creare una serie per l’edicola, la prima cosa che abbiamo chiesto è stata di poter realizzare un prodotto diverso da quelli in stile Bonelli o simili. In Italia da 50 anni viene proposto sempre lo stesso genere di fumetto, e a noi sembrava giusto proporre qualcosa di diverso nel tratto, mirato a un pubblico differente.

Un pubblico più giovane, magari appassionato di manga?
Molti si lamentano, soprattutto durante le fiere, del fenomeno cosplayer, che a detta di molti avrebbe rovinato il mercato. Io devo dire che Alice Dark è acquistato anche da cosplayer ed è letto anche da chi legge i manga, anche se un manga non è. È ovvio che se si vuol comunicare con chi legge i manga bisogna dargli degli elementi che li avvicinino al prodotto. Alice Dark non è manga ma si avvicina molto a quel pubblico così come a quelle persone che non leggono fumetti e che si possono rendere conto che il fumetto in Italia non è solo Tex o Dylan Dog. La gente è pronta per qualcosa di diverso,  le proposte sono troppo spesso quelle di fumetti in stile Bonelli, invece c’è bisogno di novità.

Come nasce il personaggio Alice Dark?
L’idea che sta alla base di Alice Dark è il desiderio di realizzare un seriale che non annoi dopo i primi numeri. Alice è una ragazza di 18 anni che si trova catapultata in un mondo di fantasia come quello di Internet. Un personaggio ambientato all’interno del web può fare qualsiasi cosa: può viaggiare nel tempo, può essere la protagonista di storie divertenti così come di storie manga, può incontrare personaggi famosi come Sherlock Holmes. Di moderno, Alice Dark ha il fatto di essere ambientato in Internet, che è il pane quotidiano per il pubblico di ragazzi. Anche per noi che lo facciamo è impossibile annoiarsi: nel numero tre per esempio cerca casa all’interno del web e incontra un Sampei pescatore invecchiato, nel numero 4 viene contattata da Betty Page per cercare una ragazza rapita nel mondo delle pin up online, nel numero 6 avrà a che fare con degli zombie, mentre nel numero 7 incontrerà Arthur King, personaggio che io e Lorenzo avevamo creato 17 anni fa, in una storia in perfetto stile Sposa Cadavere di Tim Burton. Alice è un personaggio teoricamente eterno…

Come è composto lo staff che disegna Alice Dark?
Nella realizzazione coinvolgiamo allievi delle scuole: io sono il creatore grafico e Lorenzo dei testi del personaggio. Al momento il team è composto da dieci disegnatori, per la maggior parte esordienti, e al 90% composto da donne, provenienti da scuole del fumetto, che io supervisiono. È uno staff molto giovane, dai 21 fino a 28 anni di età, che va guidato con dei consigli, ma il lavoro è loro e a me danno molte soddisfazioni: seguono le mie indicazioni e il risultato si vede sulla tavola, loro migliorano e io sono contento. La soddisfazione è doppia, perché aprire un progetto nuovo vuol dire anche creare lavoro per disegnatori con un tratto diverso da quello che va per la maggiore in Italia.

Tra i giovani autori dei primi numeri troviamo Valentina Gambino, Dorotea Gizzi, Valeria Favoccia, Marco Di Gloria, Giulia Priori, Federica Manfredi, Michela Cacciatore, Claudio Grassi, Ferdinando Adiletta, Mirka Andolfo, Simona Bonafini, Walter Trono, Silvia Lupi.
Sul numero 1 di Sbam! Comics (scaricabile gratuitamente da qui) è disponibile il testo integrale di questa chiacchierata con Andrea Domestici.

(Antonio Marangi)