Personaggio divenuto proverbiale per indicare la vecchietta pepata e combattiva, Nonna Abelarda ha avuto il suo momento di massima popolarità tra gli anni Sessanta e Settanta, sugli albi dell’editore Bianconi e delle Edizioni Metro.

Opera di Giovan Battista Carpi e Giulio Chierchini, sono stati comunque diversi gli autori che si sono occupati delle sue avventure, tra gli altri Nicola Del Principe, Alberico Motta, Tiberio Colantuoni e Luciano Gatto.

Amorevole nonna dell’improbabile re Soldino, giovanissimo sovrano di Bancarotta (e “vero” titolare della testata bianconiana), nonna Abelarda ha nei suoi pugni devastanti il mezzo con cui mantiene l’ordine e la disciplina nel reame. A farne le spese sono di solito la banda Neroni, il bieco Malvagik e soprattutto i gemelli lestofanti Nik e Nok. Unico punto debole della nonnetta d’acciaio è – da brava vecchina – un dolorosissimo callo sul piede.

Altri personaggi sono lo scalcinato ma fedelissimo ministro Scartoffia e il classico cospiratore di palazzo, il duca Frittella. Discorso a parte merita il riuscitissimo Bongo, il gorilla che – in alcune storie – vive nel giardino della nonna: si esprime con i cartelli (che gli compaiono tra le mani riportando il suo pensiero in luogo delle classiche nuvolette) e vive alla perenne caccia di banane, spesso a spese del fruttivendolo Gennariello, finendo vittima degli sganassoni della nonna, che lo mantiene con la “banana giornaliera”. Oltre alle varie testate Bianconi e Metro dedicate a Soldino (in figura, il numero 48 di Super Soldino, gennaio 1977), nonna Abelarda ha avuto anche serie “proprie” e edizioni speciali negli anni più recenti.