Jean Claude Forest, Barbarella: l’altra luna, Milano Libri Edizioni. 1979.

Chi è Barbarella? È una ragazza di circa vent’anni che ama viaggiare nello spazio; le sue avventure si svolgono nell’anno 40.000 (pensate: tra circa 38.000 anni!) nei mondi più diversi, in città costruite con mura viventi e popolate da mostri e da robot di tutte le forme, in pianeti con fiori giganti, ai confini dell’universo stellare e in dimensioni sconosciute, dove deve battersi contro criminali interplanetari e tiranni che dominano con crudeltà interi pianeti“. Così il Manuale dei Fumetti  descriveva nel 1976 – rivolgendosi al suo giovanissimo pubblico (ed esagerando un po’: le avventure sono “solo” attorno all’anno 4000…) – uno dei capisaldi del fumetto erotico mondiale, tra le eroine al femminile in assoluto più diffuse e note al mondo.
Barbarella è – come noto – opera del disegnatore francese Jean Claude Forest: nata nel 1962, ricalca chiaramente nelle fattezze il mito dell’epoca, Brigitte Bardot, ed ha dato gande slancio pochi anni dopo anche a un altro sex symbol, Jane Fonda, con il film Barbarella di Roger Vadim (1968). Il personaggio (che – a detta dello stesso Milo Manara – è stata anche la musa ispiratrice dell’artista veneto) ha raggiunto tale popolarità da dare il suo nome pefino a locali e ad attrici pornostar!
Personaggio fantascientifico, Barbarella ha spezzato l’immagine tipica del personaggio a fumetti femminile. Tanto per cominciare è una protagonista: non la fidanzata, moglie o aspirante tale dell’eroe (maschio) di turno, ma personaggio principale. Non Penelope che aspetta Ulisse, ma valentissima Ulisse ella stessa, e decisa verso i suoi obiettivi: “Questa spregiudicata e maliziosa amazzone siderale – scrive Gaetano Strazzulla in Fumetti di ieri e di oggi (Nuova Universale Cappelli, 1977) – che senza ipocrisie si concede volentieri a maschi anche lontani dalla tipologia terrestre e che non disdegna neppure l’amplesso con un gelido robot, dichiarandosene anzi visibilmente soddisfatta, sa di poter contare in ogni occasione sul proprio corpo come in un’arma di difesa e di attacco. Nelle sue imprese spaziali, oltre alla componente erotica, scopriamo anche una fervida fantasia e uno spiccato senso dell’umorismo. (…) (Barbarella) è stata la prima eroina dei fumetti che si è ribellata alla secolare tirannia maschile, la prima esponente del libero amore, concepito in manira aperta e tipicamente francese, cioè accompagnato da raffinatezze estetizzanti nelle pratiche sessuali“.

Nel volume della nostra biblioteca, l’avventura L’altra luna (1979) rappresenta bene la storia e le caratteristiche   di Barbarella.

(Antonio Marangi • 03/01/2012)