Jacovitti, “Zorry Kid“, Biblioteca Universale Rizzoli, aprile 1975.
Difficile dire qualcosa di nuovo sul fenomeno Jacovitti. Classe 1923 (come Schulz, come Battaglia, come Morris… certe annate sono incredibili…), scomparso nel 1997, esordì con i 3P, Pippo, Pertica e Palla, sul Vittorioso già nel 1940. Era l’inizio di una produzione sterminata che va da Giacinto il corsaro dipinto a Jack Mandolino, dalla signora Carlomagno all’arcipoliziotto Cip, da Gionni Galassia alla famiglia Spaccabue, fino al suo personaggio più famoso, il pistolero Cocco Bill.
Tra essi Zorry Kid, il protagonista di questa raccolta della Rizzoli. Ispirato evidentemente a Zorro, il personaggio prende poi una strada propria, tipicamente jacovittesca, in vignette affollatissime, dialoghi serrati e duelli infiniti.
“Jac“, scrive Ranieri Carano nella prefazione al volume, “ha bisogno di spazio, di scene affollate, di grandi masse corali cui appiccicare miriadidi nuvolette. Dal parossismo, dal rincorrersi di voci e battute, scoppia una tempesta comica di notevole effetto, dove si perde e quasi sempre si annulla la dubbia efficacia della battuta singola“.
Il volume presenta “Le straordinarie esileranti avventure di Zorry Kid (el Liberador de la California), di Perfidio Malandero (comandante de toda la polizia), di Alonza Alonza (detta Alonza), di don Pedro Magnapoco (nu poco tiranno) e di Kid Paloma (sfaccendato segnorito)“.
(29/10/2011)