Una ben triste notizia ci raggiunge in questo 23 maggio: ci ha purtroppo lasciati Alberico Motta.
Da un punto di vista professionale, parliamo di un grandissimo artista, che ha segnato col suo nome un’intera epoca del grande Fumetto umoristico italiano: è stato infatti una colonna portante dell’epopea delle Edizioni Bianconi, disegnando – e soprattutto scrivendo – centinaia di storie dei vari Geppo, Braccio di Ferro, Nonna Abelarda, Provolino, Felix, Pinocchio, Trottolino, Chico, Tom & Jerry, tra i molti altri.
È suo anche l’unico vero grande robot in stile giapponese di produzione italiana, Big Robot, da lui ideato, scritto e disegnato.
Ma qui vorrei ricordare anche e soprattutto l’amico Alberico, che ho avuto l’onore di conoscere e intervistare per la prima volta qualche anno fa, nella nostra redazione, insieme all’altrettanto grande Sandro Dossi. Da quel giorno in poi, sono state molteplici le occasioni di incontro e perfino di collaborazione, quando noi di Sbam! pubblicammo alcuni albi digitali con le avventure di Felix, graffiate Motta&Dossi.
Ciascuno di questi incontri mi ha rivelato sempre di più la signorilità di Alberico, la sua grande disponibilità, i suoi modi nel proporsi e nell’approcciarsi al lavoro e al confronto, con cura e perfino umiltà, nonostante la sua lunga esperienza. Sì che, come ho avuto modo di dirgli in più occasioni provocando i suoi scherzosi rimbrotti, conoscere lui (così come lo stesso Dossi e Pier Luigi Sangalli, altri “moschettieri” bianconiani) è stato per me come se un appassionato di rock incontrasse i Rolling Stones!
Grazie di tutto Alberico: per questi incontri e per le tue centinaia di storie, quelle che hanno allietato l’infanzia di milioni di noi appassionati.
Antonio Marangi