La “collezione” di interviste della vostra Sbam-redazione preferita annovera molti nomi del gotha fumettistico: ma è sempre un piacere clamoroso poterla arricchire con nuove “perle”, quelle dove l’appassionato che è in noi prevale sul giornalista nel porre le domande…

coverSbam_20Il nostro incontro con Claudio Villa è stato certamente uno di questi casi, tanto che è stato assolutamente doveroso dedicargli la copertina dell’ultimo numero della nostra rivista digitale – che potete scaricare liberamente (è come sempre del tutto gratis) con un rapido clic – con ampio servizio in apertura di giornale.

Parliamo del creatore grafico di Dylan Dog, l’artista che – dopo le cover dell’Indagatore dell’Incubo, cui lavorò per tre anni – ha avuto il compito di sostituire nientemeno che Sua Maestà Aurelio ‘Galep’ Galleppini sulle copertine di Tex! Parlare con lui è stata un’ottima occasione per analizzare un ruolo fondamentale per l’editoria (non solo a fumetti) quale è quello del copertinista. Vi rimandiamo a Sbam! 20 per leggere l’intera intervista che ne è seguita: intanto, anticipiamo qui due delle risposte di Claudio più significative sul tema.

Parliamo di cover: al di là della bellezza del disegno, quali sono le regole-base da seguire per realizzare una buona copertina?
Nel caso specifico di una copertina per un personaggio seriale, la prima regola è che ci sia lui nel disegno. Il lettore lo deve riconoscere, senza leggere la testata.
Poi: la copertina non deve raccontare troppo. Deve, nel caso di un’azione, fermarsi appena prima dell’epilogo. Deve far spuntare nel cervello del potenziale lettore un mucchio di domande senza darne la risposta: cosa sta succedendo? Come andrà a finire?…
Riassumendo: raccontare attraverso un’atmosfera che attiri l’attenzione, usando tutte le tecniche di comunicazione che il fumetto consente, dall’inquadratura alla luce, alla postura dei personaggi, alla recitazione…

Nel 1994, al momento di diventare copertinista di Tex, ti sei trovato a confrontarti contemporaneamente con due miti: lo stesso Tex e il suo creatore grafico, Galep. Come ti sei approcciato a una simile sfida?
Tex-401-oro-KlaatuÈ stato un bellissimo e terribile momento. “Maneggiare” un monumento nazionale come Tex sulle copertine… Anche se avevo cominciato a frequentarlo disegnandone alcune storie già dal 1986, era comunque un’incognita. Il mio segno avrebbe dato ai lettori la sicurezza di trovarsi davanti al loro eroe preferito?
Ricordo come fosse ieri la prima copertina: L’oro di Klaatu. I testi erano di Decio Canzio. Lo spunto per la copertina era semplice: mostrare Tex e il “cattivo” della storia in mezzo ad una bufera di neve.
Tex ha i suoi “comandamenti”: soprattutto in copertina, ha bisogno di un’atmosfera classica, avventurosa. Ho imparato pian piano, sempre con un occhio attento a quanto fatto da Galep nelle precedenti quattrocento copertine della serie, cercando di dare continuità alla stessa atmosfera.

(Antonio Marangi)