Architetto di professione, umorista per passione: Carlo Maria Lux si era ripromesso di redimere la figura dei pescecani, che “per colpa” di Spielberg tutti vedevano brutti e cattivi. Così nacque Pasqualo, decisamente tutto un altro squalo…
Qui di seguito, vi anticipiamo un estratto della nostra intervista, ma vi rimandiamo al nr. 16 di Sbam! Comics, la nostra rivista digitale gratuita, scaricabile liberamente da QUI, dove trovate il testo completo e alcune strip di Pasqualo.
Domanda introduttiva classica: presentati ai nostri lettori.
La mia carriera di fumettista è cominciata casualmente, mentre studiavo Architettura all’Università di Milano. Mandai alcune strips del personaggio che avevo ideato, lo squalo Pasqualo, al giornale Comix (diretto da un certo Guido De Maria…) che mi pubblicò. Da lì mi convinsi che il mio personaggio non era male…
Raccontaci la genesi di Pasqualo.
È un personaggio nato sui banchi dell’università, tra una lezione e l’altra, sottoponendolo alle valutazione dei miei compagni di corso… Io ho sempre avuto una vena umoristica guardando la vita in generale, e ho voluto trasmetterla alle mie strips, che in seguito diventarono anche tavole. Mi divertiva la mia visione “diversa” dello squalo, visto sempre come un animale spietato e terrorizzante: così l’ho trasformato in un bonaccione e pasticcione, che diventava lui vittima di tutto e di tutti.
Pasqualo ha avuto a lungo spazio sul Giornalino della San Paolo
Al Giornalino sono arrivato quando era diretto dal mitico don Tommaso Mastrandrea (direttore della rivista dal 1976 al 1999! Ndr): lui rimase subito colpito da Pasqualo, così mi ‘scritturò’ subito. Mi riconfermò nella collaborazione anche il successivo responsabile, l’altrettanto mitico don Antonio Tarzia, che anzi mi diede sempre più spazio. Purtroppo poi subentrò un altro direttore con cui invece il sodalizio si interruppe, con mio grande dispiacere dopo 10 anni di splendida collaborazione… Ma prima o poi ci ritornerò!
Il grande Bruno Bozzetto ha classificato Pasqualo come “la rivincita degli squali buoni” dopo il leggendario film di Spielberg. In realtà però anche Pasqualo si “pappa” i bagnanti… :)
Pasqualo è uno squalo buono, però la sua smania di mangiare gli è restata. Così, tra una lasagna e una pizza cucinate dalla sua fidanzata, la sirena Wanda, ogni tanto gli viene la voglia di dare anche qualche morsetto… Ma solo ai più cattivi!
Il microcosmo che ruota attorno a Pasqualo rende il personaggio molto “umano”. Cosa ci puoi dire sui principali comprimari? Ci sono riferimenti autobiografici o a personaggi reali?
Certo, Pasqualo è volutamente molto ‘umano’, in tutti i sensi, e così anche i suoi compagni d’avventura, che insieme formano una stravagante e multiforme famiglia in fondo ai mari, con pregi e difetti tipici degli umani. Tra loro, in primis troviamo Adalberto, una strampalata spugna, suo amico del cuore; poi c’è bella sirena Wanda, la sua fidanzata che lo assilla con la dieta… Don Cozza è il boss malavitoso che gira con due scugnizzi piuttosto incapaci, i fratelli Cozza; l’energumeno Sgrunt è un’orca di poche parole e tanti fatti; Pinnamozza è il cugino di Pasqualo; e, tra gli altri, c’è anche un simpatico animaletto da compagnia, un cavalluccio di mare spesso al centro delle gag.
(Antonio Marangi • 23/08/2014)