Mirko Perniola (in piedi) con Christian Baldi, uno dei disegnatori della sua serie "Anno Domini"

Mirko Perniola (in piedi) con Christian Baldi, uno dei disegnatori della sua serie “Anno Domini”

Una carriera cominciata nel mondo romantico delle fanzine degli anni Novanta, la classica cartelletta sotto il braccio, la pazienza di seguire fiere ed eventi. La storia professionale di Mirko Perniola, lombardo, classe 1974, è cominciata così. Passando dal Medio Evo della sua Anno Domini alle atmosfere spazial-futuristiche di Nathan Never… Ma ci facciamo spiegare meglio tutto da lui stesso nell’intervista che potete trovare – insieme a molto altro – sul nr. 15 di Sbam! Comics (scaricabile gratuitamente da QUI),  Di seguito ve ne anticipiamo comunque un estratto (per poi correre subito sulla rivista completa, s’intende…).

Raccontaci come hai cominciato…
Erano gli anni Novanta, ed ho cominciato come tanti altri all’epoca: autoproduzioni e fanzine, fumetti brevi, stampati in qualche modo, poi le fiere, con uno stand in compartecipazione con altri fanzinari. Mettevamo giù le nostre cose e aspettavi.

La tua Anno Domini nacque così.
Proprio così: un’autoproduzione proposta in fiera che fece il tutto esaurito. La fortuna fu che venne notata da un editore di Torino, la Galaxy Press, che la pubblicò: almeno finché il capo pensò bene di scappare con la cassa, così tutto finì lì. Però l’esperienza fu utile, mi avvicinai alla Bonelli e cominciai a scrivere le prime cose per Zagor: mi presentai a Boselli e Burattini con la mia cartelletta sotto il braccio. Loro già mi conoscevano perché li avevo bombardati con le mie autoproduzioni!

Quando un disegnatore prende in mano un personaggio già noto deve per forza di cose adeguarsi allo stile di chi lo ha preceduto: non si può disegnare Zagor senza guardare Ferri o Tex senza pensare a Galep o Ticci. Vale anche per lo sceneggiatore? Anche se magari per il lettore medio questo aspetto è meno appariscente.
Certo, anche lo sceneggiatore deve rifarsi alle basi, deve considerare il pregresso e il carattere del personaggio. Nathan Never non è il Punitore, ad esempio, non puoi scrivere una storia dove si arrabbia e ammazza tutti! Nathan poi, rispetto a Zagor, ha una difficoltà in più: ha una continuità e uno schema più rigidi, studiati a tavolino da Medda, Serra & Vigna, quindi io, autore “esterno”, devo adeguarmi e ho pochi spazi di manovra, poche possibilità di inserire novità. Ad esempio, in Nathan Never non si parla mai quasi mai di viaggi spaziali, pur essendo un fumetto di fantascienza.

sbam_anno_dominiHai scritto anche Martin Mystère?
Sì, ma non lo sa nessuno perché non è ancora uscito! E posso anticiparvi che si tratta del ritorno di Za-Te-Nay, il misterioso uomo dei boschi dell’Ottocento (che guarda caso girava armato di un’accetta..) con cui Martin aveva avuto a che fare in una vecchia storia di Alfredo Castelli.
Ma tornando ai sogni nel cassetto, mi piacerebbe davvero tanto scrivere qualcosa per i bambini. Noi leggevamo Nonna Abelarda, Braccio di Ferro, Geppo, i bambini di oggi non hanno più nulla! Tolto Topolino – che il bambino ad un certo punto abbandona perché vuol far vedere che è “diventato grande” – c’è il vuoto! Ma così rischiamo di ammazzare il genere-fumetto, che rischia di diventare un qualcosa di nicchia, per collezionisti.

Concludiamo tornando ad Anno Domini e alla sua lunga storia editoriale…
Sì, dal settimo numero – dopo che Galaxy Press scappò con la cassa – lo pubblica la Scuola del Fumetto. Purtroppo il tempo che mi lascia Bonelli è davvero poco, quindi al momento pubblichiamo un albo a colori all’anno.

A proposito di Anno Domini: Sbam! Comics ha avuto l’onore di ripubblicare la primissima uscita della serie con la preview della tredicesima sul nr. 11b (lo Speciale Lucca 2013, scaricabile gratuitamente da qui). Delibatelo lieti e festanti!

(Antonio Marangi • 17/06/2014)