Dampyr, il nemico giurato dei Maestri della Notte, figlio di un vampiro e di una donna umana: temi classici, forse, ma affrontati in questo caso in un modo completamente nuovo, quello di vampiri moderni che vivono in mezzo a noi, nel nostro mondo, nei nostri tempi. Ne abbiamo parlato con il creatore del personaggio, il poliedrico Mauro Boselli, autore delle storie di Harlan Draka, curatore della testata del personaggio, ma anche e soprattutto penna dietro moltissime storie di Zagor e di Tex (e non solo).

Da dove nacque l’idea di Dampyr?
Io e Maurizio Colombo stavamo lavorando a un Almanacco della Paura di Dylan Dog, quando gli Almanacchi erano ancora agli albori. Scrissi un pezzo che si chiamava “Il manuale del vampirologo” dove, tra le tante cose, si parlava del dampyr, il figlio di un vampiro e di una donna umana. Il tipo di personaggio colpì molto Colombo, così decidemmo di creare insieme questo personaggio da utilizzare per una miniserie. Che poi, per fortuna, grazie a Sergio Bonelli divenne invece una serie a lungo respiro.

Se dovessi spiegare in quindici parole chi è Dampyr…
… direi che è un personaggio in bilico tra due mondi, la fantasia e la realtà. La realtà è quella di oggi, il mondo reale che viviamo quotidianamente, ed è qui che inseriamo la parte fantasiosa. Ecco la difficoltà vera di questo lavoro: noi trattiamo i vampiri e i vari demoni come se fossero “veri”, con una loro logica. Così il protagonista è un meticcio, mezzo umano e mezzo vampiro, che vive con un “vero” umano, Kurjak, e una “vera” vampira, Tesla.

Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Le mie sono fondamentalmente letterarie, poi sia io che Colombo siamo appassionati di cinema. Ma, visto che c’era già Dylan Dog, famoso per le tante citazioni cinematografiche seminate lungo le storie, noi abbiamo provato a fare qualcosa di diverso: anche noi facciamo citazioni e ambientazioni che vengono da molte fonti, ma magari non così note.

Nonostante il tuo lavoro dicuratore, riesci a fare anche l’autore, non solo di Dampyr, ma anche di Zagore di Tex…
Sì, credo di aver superato le 30.000 pagine…

Torniamo a Dampyr: in origine – nel primo numero – sembrava un cacciatore di vampiri, poi è evoluto in un quadro più ampio di lotta bene contro male, Caleb Lost contro Nikolaus (o meglio contro Nergal)…
Sì, evoluzione comunque prevista fin da subito: già nel numero 3 si comincia a organizzare questo schema, Caleb Lost da una parte (l’”Amesha” che è direttore del Teatro dei Passi Perduti, agente delle Forze del Bene, Ndr) e Nergal dall’altra (capo della polizia segreta dell’inferno e nemico storico di Caleb, anche se l’agente infernale di stanza a Praga sarebbe Nikolaus, agente del Male ormai… imborghesito dalla lunga permamenza tra gli umani, ri-Ndr). Poi nelle storie è sempre forte il legame all’attualità: la guerra nei Balcani nei primi numeri, altre situazioni in seguito, come nell’albo dedicato al terremoto dell’Aquila (vedi)…

È comunque un bell’horror, con tutti i personaggi tipici dell’horror…
Sì, ma mai usati nel modo tradizionale!

Adesso vogliamo lo spoiler: che succederà al prossimo Dampyr?
Troppo complicato da spiegare! Però stiamo lavorando a nuove storie, dove il multiverso delle varie dimensioni parallele avrà molta importanza. Come nel caso del demone Thorke: viene dalla Dimensione Nera, ma anche nella Dimensione Nera stessa è considerato un fuorilegge…

Grazie a Mauro Boselli. La versione completa di questa intervista e molte altre informazioni su Dampyr e sul suo autore sono disponibili sul nr. 10 di Sbam! Comics, la nostra rivista digitale gratuita scaricabile liberamente da qui.

(Antonio Marangi • 17/08/2013)