Si sa, ogni protagonista ha la sua nemesi. Quel nemico che tutti immaginano per primo quando pensano all’eroe di turno: vedi Batman e pensi al Joker, vedi Diabolik e pensi a Ginko… E se ti immagini una battaglia all’ultimo sangue tra qualcuno e l’Uomo Ragno, beh… questo “qualcuno” non può essere che Goblin.
Questo nome (sia nella versione base che in versione “hob”) è stato da sempre sinonimo di durissime battaglie ed altrettanto durissime sconfitte per il nostro, comportando un numero considerevole di lutti e tragedie… e da sempre è stato legato ad una famiglia, descritta da alcuni autori come una vera e propria stirpe maledetta: quella degli Osborn.
Ma torniamo con la mente al 1973, e più precisamente al momento della morte di Gwen Stacy (vedi): dopo la drammatica battaglia con l’Uomo Ragno, Norman Osborn (alias Goblin I) giace senza vita in un vicolo, auto-trafittosi con il proprio aliante. Ma c’è qualcun’altro che ha osservato la battaglia: Gil Kane, nella penultima pagina di Amazing Spider-Man 122 tratteggia solo un’ombra, nell’oscurità, che assiste alla scena… un’ombra che si materializzerà poi, una volta dileguatosi il nostro eroe, per liberare Osborn dal costume e rivestirlo con abiti civili. I lettori non vedono questa scena, ma sanno che Osborn non è morto in giacca e cravatta… e allora, di chi è quell’ombra? E soprattutto, perché ha interesse a nascondere la vera identità di Norman Osborn?
La risposta ce la dà il leggendario Gerry Conway, che aggiunge, con questa saga, un nuovo importantissimo tassello narrativo alla storia del nostro, con una sottotrama che, lentamente, ci mostra il “povero” Harry Osborn cadere vittima di una droga forse ancora più pericolosa del LSD.
Ma andiamo con ordine. Dopo la morte di Norman Osborn, qualcosa sembra essersi rotto nella inossidabile amicizia tra Harry e Peter Parker… Mentre il nostro eroe cerca, faticosamente, di ricostruire la propria vita dopo la tragica morte della fidanzata, il ventenne dalla chioma più assurda del pianeta non sembra proprio volerne sapere… Anzi, diventa scostante e rabbioso, nei confronti di Peter e degli altri membri della compagnia… prima fra tutte la ex (forse mai veramente) fidanzata Mary Jane Watson. Cosa gli sta succedendo? Lo scopriamo, dopo una serie di piccoli indizi, su Amazing Spider-Man 126 (edizione più recente italiana su Spider-Man Collection 43, febbraio 2010, Panini Comics): l’ombra che ha osservato l’ultima battaglia tra i due grandi nemici è proprio la sua. Harry, dopo aver scoperto il segreto di suo padre e di Peter e aver visto il primo morire per “colpa” del secondo, si appropria del costume di Goblin e decide di raccoglierne l’eredità maledetta. Il folletto verde è tornato.
Ma Peter non lo sa, e la sua vita, piano piano riprende a scorrere… grazie anche a quella Mary Jane che si era bruscamente separata da Harry qualche mese prima. Ed è proprio lei a subire (casualmente?) il primo attacco del nuovo Goblin (storia tratta dagli originali Amazing Spider-Man 136-137, in Italia l’edizione più recente la trovate su Marvel Saga 6, novembre 2011, Panini Comics) : entrando nell’appartamento che i due ormai ex amici dividono, una bomba collegata alla serratura esplode travolgendola. La scena, sconvolge a tal punto Peter da rievocargli i tragici ricordi legati alla morte di Gwen… e, riannodando i fili di quanto successo e considerato il comportamento anomalo del suo coinquilino, capisce subito fin di chi è lo zampino.
Decide allora di recarsi  là dove tutto ebbe fine (o inizio?), vale a dire il magazzino in cui si svolse l’ultima battaglia tra lui e Goblin… Per ritrovarsene di fronte uno nuovo di zecca, inesperto vero, ma furioso più che mai: e difatti, il primo round va proprio al nuovo folletto verde, che approfitta della – forse – troppa superficialità dell’Uomo Ragno.
Ma non finisce qui: la vendetta di Harry non sarà completa fino a che anche il suo mortale nemico non avrà perso qualcuno a lui caro. Così capelli-a-spazzola decide di proseguire il lavoro del padre: rapisce Flash Thompson, Mary Jane e Zia May e, ad uno solo di essi, collega un ordigno nucleare a tempo… e Peter avrà tempo per un solo salvataggio! Chi sarà davvero in pericolo? Riuscirà Harry Osborn a diventare assassino come il padre? Almeno questo non ve lo dico, anzi, vi lascio il piacere di gustarvi tutto d’un fiato questo spider-thriller scritto da Gerry Conway e disegnato dal mio illustratore preferito, vale a dire il compianto Ross Andru (chine di Giacoia & Hunt).
Come potrete facilmente intuire se avete sfogliato anche solo una storia dell’Uomo Ragno degli ultimi 30 anni, il nostro eroe riuscirà a salvare da morte certa la vittima designata e a far arrestare Harry… ma neanche stavolta sarà vittoria. Ricordate il racconto della morte di Gwen (qui)? Lì vi dissi che la bella bionda non era stata l’unica persona che Peter perse in quella storia. Oggi scopriamo infatti che il nipote di zia May disse addio, oltre che alla sua fidanzata, anche al suo migliore amico, vittima della follia a seguito della morte del padre (e dei troppi trip), impazzito e devastato psicologicamente dalla bramosia di vendetta nei confronti dell’Uomo Ragno. Che diventerà così la sua nemesi assoluta, creando un’ombra sulla vita di Peter e MJ forse ancora più opprimente di quella creata dal primo Goblin. Quantomeno fino alla tragica, commovente, fine (che poi fu – argh! – cancellata da Mefisto).
Norman Osborn, dalla tomba, aveva fatto un’altra vittima, innocente come Gwen e senza dubbio molto più fragile. E c’è da scommettere che non sarebbe finita qui.

(03/08/2013 • Roberto Orzetti)