Michela è dietro il tavolo dello stand di Cronaca di Topolinia durante il Festival del Fumetto di Novegro a Milano. Ma l’avevamo incontrata allo stesso modo anche all’ultima Lucca. È impegnatissima sulle sue tavole e i suoi disegni non mancano di attirare l’attenzione dei visitatori della manifestazione. In molti sono ancora colpiti nel vedere un’autrice donna impegnata sul genere erotico, che tradizionalmente ha un pubblico maschile. Ma è davvero così “strano”? La parola a Michela Cacciatore.

Ciao Michela, raccontaci come hai cominciato.
Ho sempre disegnato. Tanti anni fa, quando ero ancora bambina, vendevo fotocopie dei miei disegni nelle fiere di paese. Poi ho preso contatto con alcune fanzine, sono arrivate le prime piccole commesse e via così. Intanto, ho fatto un anno alla Scuola Romana dei Fumetti, poi ho studiato Arte all’università. Da poco più di quattro anni sono fumettista professionista.

Le tue opere più importanti?
Quelle più note sono quelle che ho fatto per Aurea Editoriale come Alice Dark, poi le mie collaborazioni con X-Comics della Coniglio e gli albi di Cronaca di Topolinia.

Ma come sei arrivata a specializzarti nel fumetto erotico?
Beh, ovviamente ho cominciato per motivi prettamente economici, ma devo dire che è un genere che mi piace e con cui mi trovo a mio agio. Per me è molto più facile disegnare corsetti e merletti piuttosto che auto o macchinari! E ho avuto la fortuna di lavorare con autori molto bravi.

Non scrivi?
Sì, ma se scrivo io, lo faccio per storie per bambini, anche se mi è capitato di scrivere erotico per la Coniglio. Per il resto no, di solito disegno su sceneggiature di altri autori. Se lavori sui fumetti bisogna avere un certo eclettismo e adattarsi a diversi generi. È anche un modo per migliorarsi.

Autori cui ti ispiri?
Ovviamente Milo Manara, è scontato! Ma in generale cerco di prendere qualcosa da tutti i grandi maestri.

Il tuo erotico è comunque molto soft…
Certo, anzi, ho fatto proprio di questo la mia caratteristica principale. Non faccio mai cose volgari, meglio il vedo-non vedo che certi eccessi. Anche se la donna discinta aiuta a vendere e il lettore-tipo di solito compra attratto dall’immagine prima che dalla storia, io resto fedele al mio standard. E poi essere donna aiuta moltissimo: la donna che disegna erotico ha più facilità a raggiungere il successo e a vendere!

E come mai secondo te?
Bisognerebbe chiederlo ai lettori. O anche alle lettrici. Forse è il tratto, noi donne abbiamo un disegno più morbido, una linea diversa e che piace. Anche a me – da lettrice – piacciono di più i fumetti erotici disegnati da donna.

E il pubblico? Esiste un pubblico femminile per il genere erotico secondo te?
Certo, e ne sono molto contenta. Direi che il rapporto sia 40% donne e 60% uomini.

Sogni nel cassetto?
Sono già molto contenta così, io volevo avere un figlio e disegnare fumetti, e sono riuscita in entrambe le cose. Sono una persona positiva e conto di riuscire a raggiungere anche altri traguardi!

(Antonio Marangi • 11/05/2013)