Morris & Goscinny, Lucky Luke e Jesse James, Arnoldo Mondadori Editore 1974

Lucky Luke, il generoso cowboy così veloce con la pistola da sparare “prima della sua ombra”, è il protagonista di questo volume di grande formato della Mondadori, in un epocale scontro contro Jesse James, il Robin Hood americano.
Creato nel 1946 dall’autore belga Maurice De Bevére, in arte Morris, doveva essere protagonista di un unico episodio per la rivista Almanach de Spirou, ma il successo spinse autore ed editore a renderlo titolare di una serie regolare, pubblicata su Spirou dal 1947. In seguito uscì su Pilot e su volumi di svariati editori. In Italia è uscito a partire dagli anni Sessanta sul Corriere dei Piccoli, su Eureka e sugli Albi Audacia, oltre che su volumi e raccolte.
Lucky Luke è una azzeccatissima parodia del classico western: sempre in sella al suo fedelissimo Jolly Jumper, vaga per il west, raddrizzando torti e combattendo i prepotenti di turno. Di sè dice solo che è un povero cowboy solitario, tanto lontano da casa, motivo che canticchia a mezza voce, trottando verso il sole al tramonto al termine di ogni episodio. Talvolta è accompagnato dallo stupidissimo cane Rataplan, evidente parodia di Rintintin.
A partire dal 1955, Morris prese a occuparsi dei soli disegni, passando la cura dei testi a René Goscinny, prossimo autore (con Albert Uderzo) del celeberrimo Asterix. A Goscinny si deve la grande idea di inserire nelle avventure di Lucky Luke anche personaggi realmente esistiti, ovviamente parodiandoli: ed ecco i fratelli Dalton, i “nemici” più celebri del cowboy, fuorilegge la cui statura è inversamente proporzionale all’intelletto (ed ecco – in ordine di altezza crescente – Joe, William, Jack e Averell), e poi Calamity Jane (brutta e sdentata), Billy the Kid (che a onore del suo soprannome qui è davvero un bambino) e ovviamente Jesse James, nella storia riportata in questo volume.
Il fumetto parte con una presentazione del protagonista, di cui si dice essere “abilissimo con le pistole”, un “cavaliere perfetto, a suo agio in sella come voi in poltrona”, uomo “sempre pronto ad aiutare i deboli, a proteggere gli oppressi”, “non conosce paura e con i nervi d’acciaio”. Di Jesse James invece si dice che viene dal Missouri e che legge e rilegge Robin Hood, tanto da decidere di emularne le gesta rubando ai ricchi per dare ai poveri. I poveri in questione però sono spesso… i suoi compagni di scorrerie, ovvero il fratello Frank, uomo di cultura che parla citando Shakespeare, e il cugino Cole Younger, grasso e cattivo, non proprio lucidissimo. Quando la banda arriva alla cittadina di Nothing Gulch, ne trova le difese organizzate da Lucky Luke. Il finale sarà… a pece e piume!
Un ottimo esempio di avventura di quello che è certamente uno dei migliori personaggi umoristici di ogni tempo.